Meloni show a Bologna. Sindacati, sinistra e femministe: frecciate e faccette, il nemico è servito
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Giorgia Meloni interviene al comizio di chiusura di campagna elettorale per la candidata del centrodestra in Emilia Romagna Elena Ugolini in collegamento, ma molto carica. Parte scarcastica spiegando che parla da remoto causa il ritardo che le hanno fatto fare i sindacati. Passa dalla storica presenza della sinistra nella Regione, che in realtà - lei dice - ha governato "la nazione" per 58 anni e chiude con una frecciata: "Mi faccio chiamare il presidente ma intanto noi abbiamo candidato una donna, loro un uomo". (la Repubblica)
Se ne è parlato anche su altri media
Com’era facilmente prevedibile, gli interventi dei leader di centrodestra a Bologna, Giorgia Meloni era in videocollegamento, a sostegno della loro candidata di centrodestra alle prossime elezioni regionali in Emilia-Romagna, Elena Ugolini, è stato centrato per buona parte sugli scontri avvenuti sabato in città. (LA NOTIZIA)
Leggi tutta la notizia "Giorgia Meloni si è rivolta ai cittadini di Bologna come per sgridare bambini che sono stati cattivi: adesso gli aiuti non ve li do più. (Virgilio)
Siamo oramai alla fine di questa campagna elettorale per le elezioni regionali. Queste elezioni sono state precedute da altre alle quali abbiamo partecipato da quando ci siamo costituiti, nel 2017: 2 elezioni politiche, 2 regionali (inclusa quella in corso) e 1 comunale. (ravennanotizie.it)
L’intenzione di partecipare al comizio bolognese del centrodestra a sostegno di Elena Ugolini, probabilmente, c'era, ma il fatto che l'incontro coi sindacati sulla legge di Bilancio sia durato molto più del previsto, in fin dei conti, a Giorgia Meloni, non deve aver dispiaciuto più di tanto. (Il Dubbio)
Lo attacca frontalmente, stravolgendo i rapporti tra istituzioni come forse mai era accaduto prima. Coerenza». (La Repubblica)
BOLOGNA – Nello scontro politico attorno a Bologna, che segue al sabato di alta tensione con il corteo dell’estrema destra e lo scontro fra antagonisti e polizia, tornano ad alzare la voce CasaPound e Rete dei Patrioti. (La Repubblica)