Corruzione, Signorini resta in carcere: il tribunale del Riesame rigetta l’istanza per i domiciliari

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Genova24.it INTERNO

Genova. L’ex presidente del porto di Genova ed ex amministratore delegato di Iren Paolo Signorini resta al momento nel carcere di Marassi dove è recluso dal 7 maggio in seguito all’arresto nell’ambito dell’inchiesta della procura di Genova. Signorini è l’unico tra gli arrestati ad essere finito il carcere mentre i principali coindagati tra cui il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti era finiti da subito ai domiciliari. (Genova24.it)

Ne parlano anche altri media

L'ex presidente del porto di Genova e di Savona ed ex amministratore delegato di Iren, Paolo Emilio Signorini, resta in carcere. Lo ha deciso il tribunale del Riesame, rigettando l'istanza degli avvocati Enrico e Mario Scopesi. (Corriere della Sera)

Ora i suoi avvocati, Enrico e Mario Scopesi, dovranno trovare una soluzione abitativa idonea e che non preveda contatti con estranei al nucleo familiare. (GenovaQuotidiana)

Dopo quasi due mesi di carcere può andare ai domiciliari, ma a patto che il suo domicilio sia blindato e che garantisca il rispetto dell'isolamento in modo che non possa reiterare i reati o inquinare le prove, in tal caso è evidente che alla prima irregolarità per lui si riaprirebbero le porte del carcere. (Primocanale)

Se ti dimetti, ti libero: l'ex braccio destro di Toti e la “lezione” della gip

Il Tribunale del Riesame ha respinto la richiesta di scarcerazione presentata dai legali di Paolo Emilio Signorini, ex presidente dell'autorità portuale di Genova e Savona ed ex Ad di... (Virgilio)

Non ha una sua casa e “descritto come soggetto privo di mezzi di sussistenza, si troverebbe a vivere da solo in quanto nessuno dei congiunti indicati dalla difesa si è offerto di accoglierlo nella propria abitazione”. (La Repubblica)

Potrebbe, ed è paradossale, qualora trovasse qualcuno disposto a ospitarlo, possibilmente lontano da Genova. Paolo Emilio Signorini, l’ex presidente del porto di Genova e amministratore delegato già licenziato dalla società di servizi Iren, potrebbe presto lasciare il carcere di Marassi dove è detenuto dal 7 maggio. (Il Dubbio)