Esplosione deposito Eni a Calenzano, ecco gli stabilimenti “a rischio di incidente rilevante” in provincia di Savona

Esplosione deposito Eni a Calenzano, ecco gli stabilimenti “a rischio di incidente rilevante” in provincia di Savona
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Savona. Sono nove, in provincia di Savona, gli stabilimenti classificati come "a rischio di incidente rilevante" come il deposito di Eni a Calenzano, teatro ieri dell'esplosione che ha causato 5 morti e decine di feriti. Di questi, tre si trovano in Valbormida, quattro (almeno per ora) nell'area che va da Savona a Bergeggi e due nel ponente della provincia; tre sono industrie chimiche, gli altri 6 sono impianti di stoccaggio. (IVG.it)

Su altri giornali

Giornata di lutto in Toscana, in ricordo dei 5 lavoratori rimasti uccisi dopo un’esplosione nello stabilimento Eni di Calenzano, vicino Firenze. In mattinata si è osservato un minuto di silenzio sul luogo dell’incidente. (TV2000)

Francesca Re David, segretaria confederale della Cgil, risponde al telefono dalla stazione di Firenze, di ritorno dalla manifestazione Basta Morti sul Lavoro di Calenzano, organizzata dai sindacati dopo la strage al deposito dell’Eni. (il manifesto)

Vengono citati dal palco i nomi delle vittime per poi affermare che «Ogni morto è una sconfitta per tutti». Presenti alla manifestazione anche Nicola Fratoianni, il presidente della regione Giani e le istituzioni locali. (Corriere TV)

Calenzano, un migliaio di persone in piazza contro le morti sul lavoro: «Ogni morto è una sconfitta»

Un dipendente del deposito avrebbe notato un'anomalia pochi secondi prima dell'esplosione. Ha dato l'allarme ed è fuggito subito dopo, salvandosi (Open)

Inomi delle cinque vittime: Vincenzo Martinelli, Carmelo Corso, Franco Cirelli, Davide Baronti e Gerardo Pepe. Poi il lungo applauso della folla presente, tremila persone secondo i sindacati. (Il Fatto Quotidiano)

CALENZANO – Alle 10 e 20 minuti, Daniele era al secondo banco nella sua classe dell’istituto tecnico Tullio Buzzi, di Prato. Alessandro, vecchio imprenditore che non ha mai smesso però di fare l’operai… (La Repubblica Firenze.it)