Massimo Cacciari: “Per il riarmo s’è perso ogni realismo politico”
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Per Massimo Cacciari, il problema non è tanto il gesto di Romano Prodi – la ciocca di capelli tirata alla giornalista Lavinia Orefici – ma una forma di disonestà intellettuale che ha colpito un’intera generazione di europeisti. “Non mi interessa giudicare quello che ha fatto – dice il filosofo – ma invece di innervosirci, dovremmo … (Il Fatto Quotidiano)
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E no, l'offensiva non porta la firma di un esponente del governo o di un pericoloso militante di destra: a sganciare una bordata contro le isterie rosse è stato Massimo Cacciari, che non le ha mandate a dire e ha speso parole al veleno verso chi si sta stracciando le vesti per difendere il documento del 1941. (il Giornale)
“Propongo all’attenzione dell’Aula la dichiarazione della Fondazione “Ernesto Rossi - Gaetano Salvemini” che contesta l’uso politico della storia e la lettura strumentale del documento, estrapolando e decontestualizzando alcuni passi del testo per distorcerne il significato in senso denigratorio. (Comune di Firenze)
Molti sulle pagine di Libero come del Giornale sono corsi a darle manforte, sostenendo che lo stesso miri a istituire una «dittatura illiberale» e «antidemocratica». La lettura di un estratto parziale del Manifesto di Ventotene da parte della presidente del consiglio Giorgia Meloni ha aperto un grosso dibattito sulla natura dello scritto in questione. (il manifesto)
Questa direttiva si inserisce naturalmente nel processo di formazione di una vita economica europea liberata dagli incubi del militarismo o del burocratismo nazionale». Il testo incriminato è limpido: «La proprietà privata deve essere abolita, limitata, corretta, estesa caso per caso, non dogmaticamente in linea di principio. (Avvenire)
Solo un saluto laconico. La ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, entra dal retro della Camera dei deputati per andare a rispondere al question time in aula e mostra tutta la tensione sul suo volto. (Il Fatto Quotidiano)
“Un modo – spiegano i consiglieri – per portare ancora all’attenzione dell’opinione pubblica il Manifesto che è stato vilipeso in Parlamento”. (Comune di Firenze)