Italo Calvino, i 100 anni e il silenzio «assordante» di una città invisibile

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo

Siamo un po' tutti malati di «anniversarite». Una patologia che però dona anche benefici, visto che permette di rinfrescare memorie appannate o di conoscere nuovi orizzonti culturali. Italo Calvino avrebbe commentato come il protagonista del suo Il cavaliere inesistente e cioè che «anche ad essere s'impara». E in effetti il profluvio di letture, pièce, immagini e amarcord che sono in giro per il mondo in occasione di questo centenario dalla nascita di Calvino non può che essere un toccasana sociale, visti i tempi «barbari» che viviamo. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

La notizia riportata su altre testate

A cent'anni dalla nascita di Italo Calvino, il Centro Culturale Valle d'Itria organizza un incontro sulla vita dello scrittore, il suo impegno politico. Letture tratte dal Barone Rampante, calice di vino e stuzzichini pugliesi... (il Tacco di Bacco)

Un francobollo commemorativo di Italo Calvino (15 ottobre 1923 - 19 settembre 1985) è stato emesso oggi da Poste Italiane nel 100° anniversario della nascita, relativo al valore della tariffa 2,75 euro. (Adnkronos)

"Una grande emozione si è respirata durante la cerimonia che ha visto i volti di tanti semplici cittadini ed autorità presenziare all’evento con grande partecipazione". (LA NAZIONE)

Nel panorama culturale italiano pochi nomi brillano con la stessa luminosità di Italo Calvino. In occasione del centenario della sua nascita, l’Italia ha emesso un francobollo commemorativo per onorare il ricordo e l’eredità di questo eccezionale scrittore. (Culture)

Calvino giunse per la prima volta a Castiglione della Pescaia nel 1972 dietro invito dell’amico Pietro Citati. L’emozionante morfologia del territorio toscano lo conquistò immediatamente. (Proiezioni di Borsa)

Il 15 ottobre del 1923 nasceva nei pressi dell’Avana, Cuba, Italo Calvino, «uno dei più affascinanti scrittori che abbiano mai preso la penna in mano», come lo ha definito l’accademica statunitense Merve Emre lo scorso febbraio sul New Yorker. (ilmessaggero.it)