Vincenzo Santoro, il garzone pugliese diventato re della pasticceria a Milano

Vincenzo Santoro, il garzone pugliese diventato re della pasticceria a Milano
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Milano – Se Goethe aveva ragione a sostenere che “la presenza è una potente dea”, allora lui parte avvantaggiato, anche se i capelli color sale ricordano che insomma il tempo era passato pure per il ragazzino che in tenera età aveva avuto l’ardire di lasciare la sua Puglia per Milano e per una montagna di piatti da lavare. Vincenzo Santoro, morto nella notte all’età di 72 anni, era un melange di autorità naturale e di flemma un po’ inglese, dietro a due occhi azzurri che devono avere contato molto quando ha incontrato la signora Marcella e l’ha poi sposata. (IL GIORNO)

Su altre fonti

Il Maestro pasticciere da sempre ai vertici dell'Alta Pasticceria internazionale, è stato colto da un malore. Nato nel 1952 in Puglia, Enzo insieme alla famiglia aveva lasciato la sua terra d'origine a soli 11 anni per raggiungere Milano proprio negli anni del boom economico. (IL GIORNO)

Ha fondato la pasticceria «Martesana» nel 1966, un riferimento per i lievitati a Milano Originario della Puglia, era arrivato a Milano a 14 anni e faceva il garzone di bottega. (Corriere della Sera)

Apre la prima Pasticceria Martesana nel 1966 in via Cagliero. Lo rende noto il suo team. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Morto il ‘Re’ dei dolci a Milano Vincenzo Santoro

– Assistere i clienti presso il banco panetteria e pasticceria SEDE DI LAVORO: Perugia (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Mercoledì 11 dicembre è scomparso per un malore improvviso, all’età di 72 anni, Vincenzo Santoro, per tutti Enzo, fondatore, nel 1966, della pasticceria Martesana in via Cagliero, a due passi dall’omonimo Naviglio, tra le più frequentate e amate dai milanesi, riconosciuta come Bottega Storica. (Corriere Milano)

Fondatore della celebre Pasticceria Martesana di Milano, ha costruito un vero e proprio impero dolciario, caratterizzato da creazioni iconiche e lievitati straordinari, lasciando un’eredità profonda nella cucina italiana. (Mitomorrow)