Il patriarcato è morto?
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Di Ilaria Baraldi A un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin – un anno nel quale si sperava qualcosa cambiasse nelle linee di azione del governo Meloni – il patriarcato è vivo e vegeto. Sbaglia, e di molto, il ministro Valditara, che aveva promesso grandi cambiamenti nel mondo della scuola, nel dichiarare il decesso del patriarcato. Ad essere morte, nel solo ultimo anno di inazione del suo ministero, sono 120 donne, uccise da uomini. (Estense.com)
Su altri giornali
A distanza di un anno dal femminicidio di sua figlia Giulia e a pochi giorni dall’ufficializzazione della nascita della Fondazione che porta il nome della ragazza, Gino Cecchettin ha incontrato centinaia di studenti e studentesse in Aula Magna in Santa Lucia a Bologna, in occasione di uno degli eventi organizzati dall’Ateneo e dalla Città metropolitana alla vigilia della giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne. (Corriere della Sera)
Il papà di Giulia lo fa da Bologna, dove è intervenuto a un incontro con gli studenti delle scuole superiori nell'aula magna di Santa Lucia, organizzato dall'Alma Mater e dalla Città metropolitana. BOLOGNA – Gino Cecchettin apre al confronto con la premier Giorgia Meloni e il ministro Giuseppe Valditara sulla violenza alle donne e l'immigrazione, ma "numeri alla mano". (La Repubblica)
La targa è stata affissa ieri durante un presidio organizzato da Non Una di Meno, che chiede "una cultura del consenso che spazzi via la cultura della violenza" per "Giulia Cecchettin e tutte le altre sorelle uccise dal patriarcato" (Sky Tg24 )
«Raccolgo molto volentieri l'invito ad un confronto con Gino Cecchettin, che ha sempre usato parole molto equilibrate. (Corriere Roma)
Il tema del femminicidio e' straordinariamente importante volevo fare un discorso che non fosse di circostanza. Stupido di essere stato attaccato quando illustri intellettuali di sinistra come Cacciari e Crepet hanno detto la stessa cosa. (la Repubblica)
"Non ho mai detto che il femminicidio è colpa degli immigrati, ma che in Italia c'è un aumento preoccupante delle violenze sessuali a cui contribuisce anche, ed è importante l'anche, la marginalità e la devianza conseguenti a un'immigrazione irregolare". (Secolo d'Italia)