Stop sulla giustizia. Nel decreto saltano bavaglio alle toghe e cybersicurezza

Stop sulla giustizia. Nel decreto saltano bavaglio alle toghe e cybersicurezza
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la Repubblica INTERNO

La grande strategia ha prodotto un topolino. È un flop il decreto giustizia che arriva in serata, dopo un ritardo di due ore, appena quindici minuti di Consiglio dei ministri, e con il vicepremier Salvini assente (ma per motivi familiari). Cadono infatti i due provvedimenti simbolo delle destre, e su cui lo stesso ministro Nordio aveva messo la faccia, totalmente sconfessato. Salta il provvedim… (la Repubblica)

Ne parlano anche altri media

Un Consiglio dei ministri durato un quarto d’ora partorisce un decreto legge sulla giustizia semivuoto. (Il Fatto Quotidiano)

Tra le norme del decreto giustizia previsto oggi all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri - «non c’è un problema, questo era già nella legge 90. (Il Sole 24 ORE)

Per una ragione tecnica e per una ragione politica. Salta la norma che avrebbe esteso le sanzioni disciplinari per i magistrati. (L'HuffPost)

Ok al decreto giustizia. Ma sparisce l’illecito per le toghe “opinioniste”

Questa è la seconda applicazione dell'art. Il Consiglio dei ministri ha approvato, nel corso di una seduta lampo che si è svolta venerdì pomeriggio, la delibera che dichiara l'interesse strategico nazionale del programma di investimento iniziale da 1,2 miliardi di euro presentato da Amazon Web Services (Aws), per stabilire ed espandere l'infrastruttura e i servizi cloud in Italia. (Corriere Roma)

È durato appena un quarto d’ora il Consiglio dei ministri convocato per venerdì. Dal provvedimento, però, è stata eliminata la previsione che attribuiva alla Dna, la Procura nazionale antimafia, il potere d’impulso e coordinamento delle indagini sul nuovo reato di estorsione informatica, introdotto dal decreto sulla cybersicurezza convertito in legge a giugno: contro questa norma si era impuntata Forza Italia, che aveva disertato il Cdm di lunedì ottenendo di far slittare l’esame del decreto, previsto al primo punto dell’ordine del giorno. (Il Fatto Quotidiano)

Il Cdm, dunque, durato appena quindici minuti, sembra aver sugellato i lavori delle diplomazie del governo e della magistratura che in queste ore hanno cercato di raggiungere una tregua rispetto ad una norma che sarebbe stata percepita dalle toghe troppo punitiva e lesiva della loro libertà di espressione, sancita dall’articolo 21 della Costituzione, seppur nei limiti già previsti dalla Corte costituzionale, dalla Cassazione e dal codice etico dell’Anm. (Il Dubbio)