Niente «bavaglio» per i magistrati. La norma non sarà nel decreto
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Roma Addio alla norma bavaglio. Sul tavolo del Consiglio dei ministri, previsto per oggi, arriva il decreto giustizia che ha generato un duro scontro con la magistratura. Oltre alle nuove regole sulla ciber security, prevedeva una stretta disciplinare per giudici e pm. In particolare l’ipotesi di sanzionare i magistrati che non si astengono «quando sussistono gravi ragioni di convenienza». Tra queste c’è chi ha evocato il caso della giudice Silvia Albano, accusata di aver anticipato in convegni il «no» alle convalide dei trattenimenti dei migranti in Albania, poi pronunciato in Tribunale. (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altri giornali
Una retromarcia che arriva proprio al termine di giornate convulse: con l’offensiva portata avanti da governo e maggioranza contro i giudici e le “decisioni politiche” che sarebbero state assunte da alcune toghe sui migranti; dopo l’imbarazzo della premier Giorgia Meloni per la frattura in maggioranza e dopo l’incontro con il capo dello Stato Sergio Mattarella. (la Repubblica)
La grande strategia ha prodotto un topolino. È un flop il decreto giustizia che arriva in serata, dopo un ritardo di due ore, appena quindici minuti di Consiglio dei ministri, e con il vicepremier Salvini assente (ma per motivi familiari). (la Repubblica)
Sono bastati appena 15 minuti per il Consiglio dei ministri di venerdì 29 novembre. Una seduta che ha visto l’approvazione del decreto Giustizia. (QuiFinanza)
E’ quanto si apprende da fonti di governo. Roma, 29 nov. (Agenzia askanews)
Francesco Olivo Il caso (La Stampa)
Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge in materia di giustizia, con misure che riguardano la cybersicurezza. La riunione del governo a Palazzo Chigi è durata in tutto appena un quarto d’ora. (Lettera43)