DAZN dichiara guerra al "pezzotto": sanzioni pesanti per chi trasgredisce
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La lotta contro la pirateria audiovisiva ha raggiunto un nuovo punto di svolta con l’operazione internazionale “Taken Down”. Coordinato dalla Polizia Postale italiana, il blitz ha smantellato una delle più grandi reti di streaming illegale mai scoperte in Europa, colpendo duramente il sistema del “pezzotto”. Questa volta, però, il focus non si limita ai fornitori: DAZN ha deciso di puntare direttamente agli utenti illegali, avviando una battaglia che potrebbe rappresentare un precedente storico. (SNAI Sportnews)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Il dato emerge dal nuovo studio dell’Euipo, (l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale) «Online Infringement in the European Union: Films, Music, Publications, Software e TV, 2017-2023» con cui si misura il fenomeno della pirateria online, rilevando il numero di volte in cui gli utenti di internet di età compresa tra 15 e 74 anni accedono ogni mese a contenuti illegali. (Il Sole 24 ORE)
DAZN ha deciso di intraprendere azioni legali contro gli utenti che hanno utilizzato piattaforme di streaming illegali per guardare eventi sportivi, danneggiando gravemente l'economia dell'industria sportiva. (HWfiles)
Un fermo immagine relativo a un'operazione antipirateria della Guardia di Finanza - ANSA (Avvenire)
Oltre 100 indagati, perquisizioni in 15 regioni italiane e in altri Paesi europei, 11 arresti, oltre 2.500 canali illegali cancellati per un sistema che gestiva circa 22 milioni di abbonati. (Today.it)
A sottolinearlo sono i dati di uno studio recente condotto dagli esperti dell'Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo) secondo cui il nostro Paese risulta essere quello con la media più bassa di accessi a contenuti piratati (7,3), davanti a Germania (7,7) e Romania (7,9) (Sky Tg24 )
ROMA — I legali di Dazn — la pay-tv del calcio e del basket — sono già al lavoro. Vogliono ottenere un risarcimento da tutti i pirati caduti nella rete della procura di Catania e, se ci riusciranno, anche dai singoli “sportivi” che hanno visto illegalmente le partite. (la Repubblica)