Oliver Bäte (Allianz): “L’accessibilità economica delle assicurazioni mi toglie il sonno”

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Assinews ESTERI

In una recente intervista al quotidiano tedesco Handelsblatt, il CEO di Allianz Oliver Bäte parla apertamente degli imminenti oneri per assicuratori e clienti. La riduzione delle prestazioni potrebbe presto essere l’unica soluzione? Il settore assicurativo si trova ad affrontare numerose sfide. L’assicurazione sanitaria privata, ad esempio, sta lottando contro l’aumento dei costi sanitari dovuto ai progressi della medicina e al crescente numero di assicurati anziani e molto anziani. (Assinews)

Su altri media

I nostri amici tedeschi devono smetterla, però, di smontare uno a uno tutti i nostri pregiudizi su di loro. Ai luoghi comuni ci si affeziona e non è confortevole vederli smentiti così «de botto». (il Giornale)

No, stiamo parlando di giorni di assenza dal lavoro. E non stiamo parlando di malattie metaforiche per denunciare quel malessere, vero e presunto (la «malata d’Europa»), che da un po’ di tempo si associa alla parola Germania. (Corriere della Sera)

In Germania i dipendenti si assentano per malattia in numeri sostanzialmente più elevati secondo la media europea, tanto da risultare un problema di costi per le aziende. La “denuncia” arriva da Oliver Bäte, Ceo del gigante dei servizi assicurativi Allianz, secondo cui si dovrebbe valutare la possibilità di smettere di pagare lo stipendio ai dipendenti il primo giorno di malattia. (La Stampa)

I tedeschi sono i più grandi assenteisti d'Europa: in un anno chiesti fino a 25 giorni di malattia (in Francia sono 14)

Anche perché: «In Germania la media annuale di giorni di malattia è di venti per lavoratore, mentre la media europea è di otto». Di qui la proposta di fare in modo che siano gli stessi lavoratori a sostenere il costo del primo giorno di malattia, per il quale lo stipendio non sarebbe più pagato dal datore di lavoro. (Corriere del Ticino)

DALLA NOSTRA CORRISPONDENTEBERLINO I tedeschi s’ammalano spesso. E no, non stiamo parlando di malattie sistemiche o metaforiche per denunciare quel malessere, vero e presunto (la «malata d’Europa») che da un po’ di tempo si associa alla parola Germania. (Corriere della Sera)