Merckx: "Pogacar? Non ci credevo... E avrebbe battuto anche me"

Merckx: Pogacar? Non ci credevo... E avrebbe battuto anche me
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
La Gazzetta dello Sport SPORT

Eddy Merckx risponde dopo molti squilli, la voce è affaticata, “purtroppo sto così così”. Il grande campione fiammingo sa perché lo stiamo cercando, e non vuole rinunciare a dare a Pogacar quello che è di Pogacar. Anche perché la maglia arcobaleno è la più bella del mondo, ma se a incoronarti sono le parole della leggenda del tuo sport, allora l’impresa diventa ancora più grande. Appena il discorso cade sul Mondiale, la voce di Merckx si fa subito più salda. (La Gazzetta dello Sport)

Ne parlano anche altre testate

Un’impresa epica che rimarrà nella storia non solo del ciclismo ma dello sport in generale. A Zurigo Pogacar ha incantato tutti, cogliendo il 23. (Gazzetta del Sud)

Con un volo lungo 100 chilometri Tadej Pogacar è salito sul tetto del mondo e per un anno sarà lui ad indossare la maglia bianca con l’arcobaleno sul petto. I suoi avversari lo hanno preso per un attacco suicida, come quello di un kamikaze, mentre lui pensava di aver fatto solo... (TUTTOBICIWEB.it)

È finita la settimana iridata di Zurigo 2024 e per le varie Nazionali è il tempo dei bilanci. (SpazioCiclismo)

Un orso accompagna la vittoria di Tadej Pogačar ed evidenzia i sentimenti contrastanti suscitati da questo animale

E poi le fughe da lontano e poi di Giro Tour e il mondiale vinto nello stesso anno e lui, il bimbo sloveno, che ha compiuto il 21 settembre scorso 26 anni, ha preso nota e anno dopo anno ha cominciato a stabilire record uno via l'altro ad una condizione: che non si facciano paragoni con Eddy Merckx, perché «io sono Tadej Pogacar, sono solo io». (il Giornale)

E ho visto la tua fine sul mio viso, canterebbe Lucio Battisti. Da quel momento tra van der Poel e l’arcobaleno è stato un conto alla rovescia. (Bicisport)

L’attacco che ha portato Tadej Pogačar a vincere il campionato del mondo di Zurigo e a indossare la maglia iridata – la più suggestiva, forse, nel policromo mondo delle gare ciclistiche – è iniziato presto, a 100 chilometri dal traguardo, anticipando ogni fantasia e sorprendendo un po’ tutti. (il Dolomiti)