La Germania di Olaf Scholz paga due grandi errori
Articolo Precedente
Articolo Successivo
«La Germania paga due grandi errori, l’ideologia green e l’immigrazione di massa». Dietro il fallimento dell’alleanza semaforo, che porterà il cancelliere Olaf Scholz alla verifica della fiducia a dicembre e al voto anticipato per le Politiche, probabilmente il 23 febbraio, anche le diverse visioni in economia dei Socialisti-Verdi e dei Liberali, «visioni incompatibili, soprattutto quando il Paese sta affrontando una crisi industriale ormai strutturale e si devono fare i conti con i paletti europei sul debito pubblico che non consentono di continuare ad alimentare contributi e sovvenzioni», spiega Lorenzo Castellani, storico e politologo dell’università Luiss Guido Carli (Italia Oggi)
Su altri media
A quel punto potrà chiedere al capo dello Stato di sciogliere il Parlamento, per indire nuove elezioni nei successivi 60 giorni. La data indicata è il 23 febbraio. (Il Sole 24 ORE)
Germania verso le elezioni anticipate dopo la crisi del governo guidato dal Cancelliere Olaf Scholz. I capogruppi parlamentari di Spd e Cdu/Csu hanno concordato la data del 23 febbraio per il voto anticipato. (Adnkronos)
Intesa raggiunta tra Spd e Cdu/Cse dopo che la crisi di governo raggiunta in seguito alla richiesta di dimissioni di Olaf Scholz da parte dell'ex ministro delle finanze Christian Lindner aveva acuito i già tesi rapporti in maggioranza. (Il Giornale d'Italia)
In Germania i capigruppo parlamentari in una riunione straordinaria della Commissione elettorale si sono accordati per svolgere le elezioni nazionali il 23 febbraio 2025. (Il Fatto Quotidiano)
BERLINO – In Germania si andrà al voto il 23 febbraio: la data rimbalzata sui media tedeschi sarà confermata oggi pomeriggio, ma secondo il segretario generale della Cdu Carsten Linnemann è un’ipotesi solida, scaturita da un accordo tra il suo partito e la Spd e i Verdi. (la Repubblica)
La coalizione, che era stata formata a fine 2021, si è rotta mercoledì sera, dopo che Scholz ha licenziato il ministro delle Finanze liberale Christian Lindner, per ampi disaccordi sulla politica economica. (RSI.ch Informazione)