Il vescovo di Catanzaro apre la porta santa e invia un messaggio ai giovani: «Malati di noia e di non senso, aiutarli a sperare»

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LaC news24 INTERNO

La porta santa, una soglia metaforica. L’invito è di attraversarla lasciandosi alle spalle contese e divisioni e nel passaggio ritrovare la speranza perduta, seminarla nei luoghi in cui è stata sopraffatta dalla violenza, dalla guerra e dal disagio sociale. Tanti pellegrini di speranza, il 2025 un impegno per costruire un mondo migliore. Alle nostre latitudini ciò si traduce in uno sforzo ulteriore verso «i giovani che vedono crollare i loro sogni per vivere nella malinconia e nella noia. (LaC news24)

La notizia riportata su altri giornali

Prima di entrare in cattedrale e officiare la messa, il vescovo Nicolò Anselmi ha suonato sul sagrato lo shofar, il corno d’ariete arrivato per l’occasione da Gerusalemme. Da qui la processione fino in Duomo, uno dei 18 luoghi giubilari di Rimini. (il Resto del Carlino)

Il Giubileo della Speranza si è aperto domenica anche a Macerata nel giorno della festa della Santa Famiglia di Nazareth. In questa occasione, Natalia Marchesini e Giovanni Gentili sono stati la mamma e il papà scelti dalla Pastorale familiare per la prima e la seconda lettura riguardanti proprio la liturgia domenicale. (il Resto del Carlino)

Anche noi siamo tutti pellegrini di speranza sia perché siamo mandati a seminarla, sia perché anche noi stessi siamo mendicanti di speranza». (ilgazzettino.it)

Il vescovo apre la porta della Cattedrale di San Marco e dà il via all'anno santo della diocesi

S u Rtp è stata trasmessa la diretta del rito iniziato nella concattedrale del SS. Il rito Duemila fedeli, o forse di più, provenienti da tutto il territorio diocesano di Messina e provincia, Isole comprese. (Gazzetta del Sud - Edizione Messina)

Perché è la speranza che ci sostiene. Non possessori di speranza. (Gazzetta di Modena)

«Il Giubileo è il momento favorevole, per prendere decisioni e fare progetti di vita nuova per la nostra esistenza personale, per le nostre comunità e per la nostra Chiesa diocesana», così il vescovo mariano Crociata ha concluso ieri la sua omelia durante la messa solenne celebrata nella cattedrale di San Marco a Latina dopo l'apertura della porta che ha dato inizio all'anno giubilare della diocesi di Latina, Terracina e Priverno. (ilmessaggero.it)