Salvini, ritorno al Viminale? L'idea fissa del vicepremier: «È bello occuparsi della sicurezza»
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Non lascia. Raddoppia: «Ne parlerò con Giorgia e con Matteo. Vedremo». All’idea di poter tornare alla guida del Viminale, Matteo Salvini non ha alcuna intenzione di rinunciare tanto in fretta. Neanche dopo lo stop recapitato forte e chiaro al vicepremier dalla Lapponia, prima che Giorgia Meloni ripartisse alla volta di Vilnius: «Oggi sia io che Salvini siamo contenti dell'ottimo lavoro che sta facendo il ministro dell'Interno» Piantedosi. (ilmessaggero.it)
Se ne è parlato anche su altre testate
Perché dall’altra sera l’assoluzione di Matteo Salvini nel processo palermitano «Open Arms» aveva rilanciato l’ipotesi di un suo passaggio al ministero degli Interni ora retto da Matteo Piantedosi. In questo modo in molti avevano visto quindi di riflesso la strada aperta per quest’ultimo verso la candidatura a governatore della Campania. (ilmattino.it)
Forse preoccupata che la questione da teorica, una possibile rivincita del vicepremier dopo l’assoluzione di Palermo, diventi pratica, la presidente del Consiglio apre la giornata in Lapponia con una dichiarazione apparentemente amichevole ma netta nel chiudere il discorso: «Oggi sia io che Salvini siamo contenti dell’ottimo lavoro che sta facendo il ministro dell’Interno». (Corriere della Sera)
Nella risposta che Giorgia Meloni aveva preparato con cura in vista della conferenza stampa finale del vertice in Lapponia, c’è un doppio sottinteso. Secondo, allargabile anche agli altri alleati (vedi Antonio Tajani): «Non ci sarà alcun rimpasto». (La Stampa)
Cosi' la presidente del Consiglio Giorgia Meloni rispondendo a una domanda sulla possibilita' che il vicepremier leghista possa tornare al Viminale, al termine del vertice Nord-Sud a Saariselka, nella Lapponia finlandese. (Tiscali Notizie)
Saariselkä (Finlandia) — Tremilacinquecento chilometri separano Giorgia Meloni e Matteo Salvini, quando la premier, da una baita lappone, gela le ambizioni del vice di tornare al Viminale. Il leghista, fresco di assoluzione nel processo per sequestro di migranti, manda segnali da 48 ore: sabato aveva sostenuto che il Viminale è «un posto stupendo» e che solo «per ora» non pensa di traslocare. (la Repubblica)
L'assoluzione nel processo Open Arms, per le vicende del 2019 quando era ministro dell'Interno, hanno dato nuova linfa al vicepremier Matteo Salvini. Da più parti si nota come, l'assoluzione in primo grado "perché il fatto non sussiste", potrebbe fare cadere gli ostacoli per un suo ritorno al Viminale (Today.it)