Benny Morris: “È il momento di affondare Teheran. Usa e Israele sfruttino l’occasione”

«Adesso è il momento di sferrare un colpo strategico all’Iran. Non so se si presenterà un’altra opportunità come questa e il vantaggio rischia di svanire nell’attesa». Lo storico israeliano Benny Morris ha seguito la traiettoria dell’attacco di Teheran dal soggiorno di casa sua a Srigim, appena a Sud della strada tra Gerusalemme e Tel Aviv. «Dalla finestra potevo vedere i missili passare. Ero sor… (La Stampa)

La notizia riportata su altre testate

Netanyahu ha però già affermato che "l'Iran pagherà e le Idf hanno annunciato che stanotte colpiranno "con forza" in Medio Oriente. Londra e Parigi affermano di aver "fatto la loro parte". (Sky Tg24 )

Come dire cancellare la Repubblica Islamica. Gli obbiettivi dell'imminente rappresaglia israeliana sull'Iran li ha elencati ieri l'ex-premier Naftali Bennet. (il Giornale)

Eretto accanto ad un aereo da combattimento, nella base dell’aviazione di Tel Nof (nel centro di Israele) il capo di Stato maggiore, il generale Herzi Ha-Levy, non ha lasciato ieri dubbi: "Dopo che quasi 200 missili sono stati lanciati verso Israele – ha affermato – noi reagiremo". (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ma ora che lo Stato ebraico ha inflitto danni senza precedenti all’asse guidato da Teheran sorgono i problemi. Gli attacchi aerei israeliani hanno spazzato via la leadership di Hezbollah, infliggendo un colpo devastante ai piani dell’Iran, che nelle ultime settimane ha inanellato una serie di catastrofici fallimenti sul fronte sicurezza, basti pensare all’uccisione di Isma’il Haniyeh, deus ex machina di Hamas. (Nicola Porro)

Il presidente, che ha partecipato al G7 urgente convocato da Giorgia Meloni, frena Bibi: «Coordineremo una risposta a Teheran, incluse nuove sanzioni. Il premier italiano: «Una soluzione diplomatica è ancora possibile». (La Verità)

L’Iran ha bombardato Tel Aviv con 180 missili balistici e ipersonici «per un’azione di autodifesa». A sensi «dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Uniti». E con la quale sono stati presi di mira «solo i siti militari responsabili del genocidio a Gaza e in Libano». (Open)