Post contro le Frecce Tricolori sui social, bufera su una prof: "Vergogna che continui a percepire lo stipendio". Lei si difende
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Una questione che sta facendo molto discutere. Una insegnante di un liceo di Venezia ha scritto sul suo profilo Facebook, lunedì, “Frecce tricolori di ma” e adesso è stata aperta una indagine interna. Lo riporta Il Corriere della Sera. I fatti La donna ha fatto riferimento al passaggio, quello stesso giorno, delle frecce tricolori sulla città in occasione della festa delle Forze Armate del 4 novembre. (Tecnica della Scuola)
La notizia riportata su altri giornali
Parole e musica di una docente del Liceo Europeo Foscarini. Un vero e proprio caso agita Venezia. (Liberoquotidiano.it)
VENEZIA – Su un post ha scritto “Frecce tricolori di merda”, dopo aver visto la pattuglia acrobatica sorvolare il cielo di Venezia il 4 novembre, mentre in piazza San Marco il presidente della Repubblica Sergio Mattarella stava assistendo alla parata militare durante la celebrazione della giornata delle forze armate. (Il Fatto Quotidiano)
«Frecce tricolori di merda». Così Elena Nonveiller, una prof del liceo Foscarini di Venezia, aveva commentato su Facebook il passaggio a Venezia della pattuglia acrobatica dell’aeronautica. (Osservatorio Repressione)
Ma la docente del Liceo Europeo Foscarini Elena Nonveiller, che rischia un procedimento disciplinare per aver scritto: “Frecce tricolori di merda”, non teme ripercussioni e spiega che quell’attacco alla pattuglia acrobatica dell’aeronautica, per lei, non era casuale: l’obiettivo era sottolineare il danno ambientale di queste esibizioni. (ilgazzettino.it)
A lei quello spettacolo in cielo non è proprio piaciuto, tanto che su Facebook ha mostrato tutta la sua frustrazione: “Frecce tricolori di m....”. (Luce)
«E chi ha offeso le forze armate? Ce l'ho con l'inquinamento acustico e atmosferico (gas serra) provocato, nonchè con la pericolosità (non solo per le persone fisiche ed edifici, ma anche per animali, specialmente volatili e uccelli migratori) per non prlare dei costi». (ilgazzettino.it)