"Luigi Mangione libero”, la scritta nell’università di Torino

Luigi Mangione libero”, la scritta nell’università di Torino
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La Repubblica ESTERI

"Luigi Mangione libero". È la scritta comparsa in queste ore in uno dei bagni all'interno di B a Torino, sede dell'Università di Torino. La struttura è stata occupata nelle scorse ore in vista del corteo Pro Palestina che ha attraversato questa mattina le vie della città ed è sfociato in scontri con la polizia davanti al Politecnico di Torino. Il riferimento della scritta è a Luigi Mangione, 26 anni, giovane italoamericano del Maryland accusato dell'omicidio del Ceo del colosso assicurativo UnitedHealthCare Brian Thompson (La Repubblica)

Su altre fonti

Getting your Trinity Audio player ready... Il killer Luigi Mangione, la voracità dei finanzieri-capitalisti, anche di casa nostra (Dire)

Secondo l'utenza sono simboli utilizzati dal giovane italoamericano per indicare la lotta di classe. (Fanpage.it)

Luigi Mangione, accusato di aver ucciso il capo di UnitedHealthCare Brian Thompson a New York, ha scritto che il sistema di assicurazione sanitario degli Stati Uniti appartiene a «mafiosi diventati troppo potenti». (Open)

Mangione, giustiziere dell'era della «disruption»

Cercate di capirmi, laddove lo stato non tutela il cittadino, facendo orecchie da mercante per soli fini economici, deve sapere che queste cose possono accadere. A che serve allora studiare la storia, le motivazioni che hanno portato alle rivoluzioni!! Quel ragazzo è stato indotto alla follia, all’esasperazione. (Il Giornale d'Italia)

Sarebbe comparsa nella notte tra l'11 e il 12 dicembre la scritta inneggiante a Luigi Mangione, arrestato dalla polizia di New York perché sospettato di essere il killer del Ceo di United Healthcare, una delle principali compagnie assicurative sanitarie statunitensi, Brian Thompson (ilgazzettino.it)

Luigi Mangione è un folk hero, un fuorilegge rivoluzionario che diventa eroe popolare come ce ne sono stati tanti nella storia, dal Robin Hood del 14esimo secolo al Pancho Villa del primo Novecento, o nella sua vicenda c’è qualcosa di più? Una sorta di tempesta perfetta fatta di uso spregiudicato di tecnologie digitali e reti sociali, culto americano del free speech nelle sue forme più estreme, mito della disruption che dalla sfera economica si espande verso quella politica amplificando il crollo della fiducia nelle istituzioni e, in particolare, nella giustizia? C’è sempre chi simpatizza col giustiziere di turno, ma dopo l’assassinio di Brian Thompson la polizia di New York ha reagito con sorpresa e angoscia alla mole di messaggi di solidarietà col killer. (Corriere della Sera)