I disastri neoliberali incoronano Trump

I disastri neoliberali incoronano Trump
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
il manifesto ESTERI

L’elezione che ha riportato Donald Trump alla Casa Bianca è la prima del ventunesimo secolo. Sembra una forzatura, ma le analisi del voto descrivono una situazione politica che mette in crisi buona parte degli assunti su cui si sono basate le nostre interpretazioni della democrazia statunitense negli ultimi decenni. Quando fu eletto per la prima volta, nel 2016, Trump era un outsider della politica, che era riuscito a imporsi nelle primarie del partito Repubblicano, ma non aveva ancora riplasmato il partito a propria immagine. (il manifesto)

La notizia riportata su altri giornali

In un rally a Las Vegas la candidata democratica ha descritto il suo rivale come un uomo pieno di odio che, se eletto, arriverà alla Casa Bianca con «una lista di nemici» cui far pagare il conto, mentre lei si porterebbe un elenco di cose da fare, come una brava americana pragmatica. (Corriere della Sera)

Mentre comincia il processo di selezione della futura squadra di governo – il tycoon è scaramantico, dicono fonti del suo entourage, non ha voluto pensare a quello che dovrà fare alla Casa Bianca, prima di essere sicuro della vittoria elettorale – Donald Trump pensa anche a una serie di ordini esecutivi che possano segnare la discontinuità con l’amministrazione Biden e dare quel segnale di presidenza “forte”, secondo alcuni autoritaria, che ha promesso in campagna elettorale. (Il Fatto Quotidiano)

Potete pensare che avere stile sia una magra consolazione. Ma potete pensare, anche, che lo stile è lo specchio dell’anima, e l’anima dei democratici è democratica, e dunque afferra il senso della differenza, e la rispetta. (la Repubblica)

Da John Fitzgerald Kennedy a Kamala Harris, breve storia di politica e dibattiti tv

Candidata di plastica. Così in tempi non sospetti avevamo definito Kamala Harris, l’ex procuratrice tristemente priva di quel dono che gli dei somministrano con capricciosa parsimonia agli umani: il carisma. (Milano Finanza)

Il rischio è grande anche perché a fare freno alle future politiche del tycoon statunitense c’è “un’Europa molto meno coesa” e si prospetta “un brutto scenario”. (Adnkronos) – L’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti apre una nuova parentesi nelle politiche europee sul piano internazionale. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Da più di mezzo secolo il faccia a faccia televisivo tra gli aspiranti presidenti condiziona il risultato elettorale. Prima il senatore J.D Vance, candidato repubblicano alla vice presidenza, ha definito la base elettorale dei Democratici “childless cat ladies” ovvero gattare senza figli”, poi Donald Trump in persona ha dichiarato che gli immigrati arrivati a Springfield, Ohio, mangerebbero i cani e i gatti degli americani. (Elle)