DRAGON QUEST III HD-2D Remake – Recensione
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Nella storia dei videogiochi esistono dei titoli che sono stati capaci di rivoluzionare il panorama videoludico a tal punto da diventare un vero e proprio punto di riferimento per l’industria. Era il 1986 quando in Giappone venne rilasciato DRAGON QUEST, titolo nato dalla mente di Yuji Horii ispirandosi ai giochi di ruolo occidentali. Il titolo riscosse un successo straordinario, tanto da dare vita a una saga che ancora oggi è apprezzata da milioni di giocatori grazie al suo connubio tra classicità e innovazione. (Akiba Gamers)
La notizia riportata su altri media
Dopo la scomparsa del famoso guerriero Ortega durante il suo viaggio per sconfiggere Padramos spetta a noi, sua figlia (o figlio, a seconda della scelta) farci carico di un tale fardello e, ad appena sedici anni, partire per una missione dalla quale dipende il destino del mondo intero. (IGN ITALY)
Le recensioni non sono moltissime, ma sono interessanti, perché comprendono l'attesissimo Dragon Quest III Remake HD-2D e Call of Duty: Black Ops 6. Anche questa settimana, è tempo di voti per la celebre rivista giapponese Famitsu, arrivata al numero 1874. (Multiplayer.it)
Quando Dragon Quest III è uscito nei negozi giapponesi, nel 1988, non ero nemmeno nato. A dire la verità, non ero nemmeno nei pensieri di mia madre. Eppure, devo ammettere di essermi emozionato. Mi si è scaldato il cuore quando al Nintendo Direct di giugno è apparso Yuji Horii, creatore della serie Dragon Quest, per presentare i remake dei primi tre capitoli della saga. (SmartWorld)
Era solo questione di tempo prima che Square Enix rimettesse mano ai primi Dragon Quest, anche perché questo traguardo - ben trentacinque anni di onorato servizio - si doveva festeggiare in qualche modo, e con il dodicesimo capitolo ormai ai limiti del vaporware serviva fare una coccola a tutti i fan. (Multiplayer.it)
Abbiamo visto come negli ultimi mesi Square Enix si stia adoperando per riportare sulle scene, con dei remake mirati, alcuni dei titoli più iconici ed amati del proprio catalogo software. E non ci riferiamo solo al mastodontico remake in tre parti di Final Fantasy 7, ma di operazioni più contenute ma al tempo stesso funzionali come i recenti Star Ocean 2 o Romancing SaGa 2. (Nerdmovieproductions)
Se c'è un gioco il cui remake andava fatto con i piedi di piombo, questo è proprio Dragon Quest III . Senza Dragon Quest, i Mostri Tascabili o le avventure di Cloud, Erith e Tifa non sarebbero come le conosciamo e amiamo oggi. (Tuttosport)