San Siro o San Donato? I pro e i contro dei due progetti per il nuovo stadio del Milan

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Il dibattito sul futuro stadio del Milan si concentra su due opzioni principali: San Siro e San Donato. Entrambe le soluzioni presentano vantaggi e svantaggi che meritano un'analisi approfondita. Da un lato, San Siro, storico impianto condiviso con l'Inter, offre la possibilità di dividere i costi con il club nerazzurro, garantendo al contempo una maggiore visibilità commerciale grazie alla centralità della zona e alle partite casalinghe di entrambi i club. Tuttavia, l'acquisto delle aree e del vecchio impianto comporterebbe costi non preventivati, stimati in circa 200 milioni di euro, secondo una perizia ADE. Inoltre, le problematiche tecniche, come l'acustica e i rumori verso la vicinissima via Tesio, richiederebbero ulteriori spese.

Dall'altro lato, il progetto di San Donato, pur essendo meno centrale, potrebbe offrire una soluzione più moderna e funzionale, con minori complicazioni legate alla ristrutturazione di un impianto esistente. Tuttavia, la mancanza di condivisione dei costi con l'Inter potrebbe rappresentare un ostacolo significativo dal punto di vista finanziario. In questo contesto, il presidente del Milan, Paolo Scaroni, ha cercato di ricomporre il rapporto con l'Inter, sottolineando la stima e la collaborazione leale tra i due club, nonostante le dichiarazioni opinabili di Gerry Cardinale, che facevano riferimento alla passata proprietà dell'Inter.

L'avvocato Felice Raimondo, intervistato dal nostro Fabio Barera, ha spiegato che attualmente si stanno portando avanti due progetti paralleli, uno a Milano e uno a San Donato. La decisione finale, tuttavia, dipenderà da una serie di fattori, tra cui i costi, la fattibilità tecnica e le esigenze dei tifosi. In ogni caso, il Milan è determinato a costruire un nuovo stadio che possa soddisfare le aspettative dei suoi sostenitori e garantire un futuro prospero al club.