Concordato preventivo biennale: potenzialità dello strumento tra criticità e incertezza normativa
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A pochi giorni dalla scadenza del concordato preventivo biennale (CPB), il presidente dell’UNGDCEC Francesco Cataldi riflette sulle difficoltà e sulle criticità che hanno caratterizzato l’adesione a questo strumento fiscale. Un recente sondaggio condotto tra gli iscritti evidenzia un tasso di partecipazione inferiore alle aspettative, con meno del 10% dei clienti disposti ad aderire. Mentre il risparmio fiscale rappresenta il principale incentivo, permangono dubbi sulla chiarezza normativa e sulla capacità del CPB di instaurare un nuovo rapporto di fiducia tra fisco e contribuente. (Euroconference NEWS)
Se ne è parlato anche su altri media
Come quasi sempre accade i contribuenti interessati ad aderire al “patto” biennale con il Fisco e alla sanatoria, stanno arrivando quasi tutti all’ultimo minuto. A quarantotto ore dalla scadenza del termine, secondo quanto ricostruito dal Messaggero, avevano aderito al concordato tra i 120 e i 130 mila autonomi per un importo medio di poco inferiore a 3 mila euro. (ilmessaggero.it)
"Ci sarà necessariamente un aumento di gettito, da questa operazione. Sul concordato non abbiamo stimato entrate, ma quello che viene è tutto ben accetto". (il Giornale)
Ieri, 28 ottobre, il CNDCEC ha pubblicato, sul proprio sito internet, un documento di ricerca recante... 12:10 (Commercialista Telematico | Software fiscali, ebook, formulari e videoconferenze accreditate)
Il Consiglio nazionale dei commercialisti chiede, con una lettera inviata al Viceministro Leo e al Direttore ADE Ruffini, la proroga dei termini per l’adesione al concordato preventivo biennale, in scadenza oggi, 31 ottobre. (MySolution)
Il chiarimento è stato fornito da Cassa Forense, in una nota del 25 ottobre scorso, dove ricorda che il Decreto n. 13/2024, che ha introdotto il CPB, prevede che gli eventuali maggiori o minori redditi ordinariamente determinati, rispetto a quelli oggetto del concordato, non rilevano sulla determinazione delle imposte sui redditi nonché dei contributi previdenziali obbligatori. (AteneoWeb)
ROMA — Tra il 10% e il 15%. Numeri da flop. Altro che rivoluzione fiscale: le ultime stime dei commercialisti sulle adesioni al concordato preventivo biennale riportano il governo con i piedi per terra. (la Repubblica)