Alpinisti morti sul Gran Sasso: no ai “so tutto” che vorrebbero l’immobilismo
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Arriva dal Monviso una riflessione sulla tragedia avvenuta sul Gran Sasso, che ha portato alla morte dei due alpinisti Luca Perazzini e Cristian Gualdi. "Non si può ridursi a stigmatizzare chi va in montagna, il discorso è più complesso. Se nessuno avesse avuto audacia, il mondo sarebbe rimasto fermo". Luca e Cristian non ci sono più. La loro passione li ha portati in montagna, a quota 2700 metri sul Gran Sasso, da dove sono riscesi quasi una settimana dopo, ormai privi di vita, dopo giorni di ricerche ostacolate e spesso bloccate dal maltempo. (Il Capoluogo)
Ne parlano anche altre testate
Potrebbe finire in tribunale la tragedia di Luca Perazzini e Cristian Gualdi, i due amici alpinisti romagnoli dispersi durante la scalata del Gran Sasso e morti, anche a causa dell'impossibilità di un soccorso rapido per via del maltempo. (Liberoquotidiano.it)
Oggi momento di raccoglimento per gli alpinisti Cristian Gualdi e Luca Perazzini deceduti sul Gran Sasso, i funerali saranno celebrati il 2 Gennaio (Terre Marsicane)
Il contrasto, qui a Fonte Cerreto, quota 1.100 metri, base della funivia del Gran Sasso, è surreale. Nell’aria risuonano le canzoni delle feste, i bambini giocano sulla neve, ci sono bancarelle e un grande Babbo Natale ad accogliere i turisti. (ilgazzettino.it)
Una iniziativa nata venerdì pomeriggio e organizzata da alcuni amici e rappresentanti della squadra di calcio locale, a poche ore di distanza dalla notizia del ritrovamento dei due corpi. Oltre seicento persone hanno partecipato alla fiaccolata organizzata a San Vito, frazione di Santarcangelo di Romagna, in provincia di Rimini, per il quarantaduenne Luca Perazzini e il quarantottenne Cristian Gualdi, i due amici alpinisti morti sul Gran Sasso (Corriere della Sera)
Tutti i cittadini hanno voluto in qualche modo manifestare vicinanza ai parenti e agli amici: toccante la fiaccolata di fine anno, la città si è fermata per commemorare Luca e Cristian. “Erano scalatori esperti, con alle spalle una lunga esperienza e tante ore vissute in quota. (Il Centro)
L’annunciato esposto in Procura del fratello di una delle due vittime romagnole. «Andavano fermati, qualcuno doveva impedire loro di salire, se è vero che le condizioni erano proibitive e c'erano dei rischi legati al maltempo». (Il Centro)