Tragedia sul Gran Sasso, l’esperto: “Manca cultura della prevenzione”
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Un esposto in Procura per capire fino in fondo se la terribile morte dei due alpinisti romagnoli Luca Perazzini e Cristian Guadi potevano essere evitate. Sulla questione interviene la nota guida alpina abruzzese Giampiero Di Federico. “Capisco il dolore delle famiglie, ma non so che seguito possa avere questo esposto – Dice Di Federico al microfono del Tg8 – l’unico aspetto positivo è che questa decisione, più che legittima, da parte del fratello di una delle due vittime pone un problema vero, quello di vivere la montagna in piena coscienza e sicurezza. (Rete8)
La notizia riportata su altre testate
Leggi tutta la notizia Lungo la scalinata di via Saffi, nel cuore di Santarcangelo, si arrampicano due file di ceri luminosi. (Virgilio)
Teramo. I funerali di Luca Perazzni e Cristian Gualdi,i due alpinisti che hanno perso la vita sul Gran Sasso, si terranno il 2 gennaio a Santarcangelo di Romagna, loro città di origine. Le cerimonie si terranno in due chiese distinte: l'ultimo addio a Luca ci sarà nel pomeriggio alla Collegiata della città, mentre l'estremo saluto a Cristian si svolgerà nella parrocchia di San Vito nella mattina. (MarsicaLive)
Le vittime sono due alpinisti esperti originari di Santarcangelo di Romagna (Rimini) che risultavano dispersi in un canalone sul Gran Sasso (a 2.700 metri di quota) dopo essere scivolati verso la Valle dell'Inferno. (iLMeteo.it)
Un dolore composto quello dei parenti delle vittime che hanno avuto i primi contatti con gli uomini del soccorso alpino della guardia di finanza e con altri volontari. (ChietiToday)
«Era la nostra ancora, il suo telefonino squilla ancora, è devastante»: tra le centinaia di persone che hanno preso parte venerdì sera alla commemorazione a San Vito dei due escursionisti romagnoli morti sul Gran Sasso nei giorni scorsi, le parole di Giancarlo Perazzini, padre del 42enne Luca, sono risuonate cariche di dolore, specialmente quando il pensiero è corso al figlio «ritrovato sotto due metri di neve» e a quel maledetto vento che ha «scaraventato» i due amici «come due foglie» nel Vallone dell’Inferno. (Corriere Romagna)
Se le condizioni meteorologiche erano troppo proibitive, l’accesso alla montagna andava impedito. Per non mettere a repentaglio la vita degli scalatori e degli eventuali soccorritori. Ne è convinto Marco Perazzini, fratello di quel Luca Perazzini che è rimasto bloccato da una bufera nel vallone dell’Inferno sul Gran Sasso con l’amico e collega alpinista Cristian Gualdi. (Open)