L’assegno di inclusione impoverisce 850 mila famiglie ‘povere’: in fumo quasi 3 mila euro l’anno

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L’assegno di inclusione impoverisce 850 mila famiglie ‘povere’: in fumo quasi 3 mila euro l’anno Il passaggio dal reddito di cittadinanza all'assegno di inclusione ha peggiorato il reddito di circa 850 mila famiglie: tre quarti di queste hanno perso il beneficio, le rimanenti hanno un'entrata inferiore Getting your Trinity Audio player ready... ROMA – Si stima che il passaggio dal Reddito di cittadinanza, già depotenziato nel corso del 2023, all’Assegno di inclusione comporti un peggioramento dei redditi disponibili per circa 850mila famiglie (3,2% delle famiglie residenti). (Dire)

Se ne è parlato anche su altri giornali

La perdita media annua è di circa 2mila 600 euro e interessa quasi esclusivamente le famiglie che appartengono al gruppo delle famiglie più povere. In tre quarti dei casi si tratta di nuclei che perdono il diritto al beneficio e nel restante quarto di nuclei svantaggiati dal nuovo metodo di calcolo. (Agenzia askanews)

La riforma dell’Irpef, insieme alle due forme di decontribuzione previste per il 2024, ha comportato un miglioramento del reddito disponibile per 11,8 milioni di famiglie con almeno un percettore di reddito da lavoro dipendente, per un ammontare medio annuo di 586 euro. (Milano Finanza)

Buona parte di questo calo è dovuta alle famiglie che hanno completamente perso il diritto a qualsiasi sussidio. Sono 850mila i nuclei familiari che hanno visto la propria situazione economica peggiorare a causa del passaggio dal RdC all'Assegno di inclusione (AdI) nel corso del 2024. (QuiFinanza)

A pesare è stato soprattutto il passaggio dal Reddito di cittadinanza all’Assegno di inclusione. Nel complesso, le modifiche al sistema di tasse e benefici messe in campo dal governo hanno avuto “un effetto contenuto sulla distribuzione dei redditi”, diminuendo l’equità. (LA NOTIZIA)

Le simulazioni dell'Istat ci mostrano come il taglio del cuneo fiscale ha portato un aumento del reddito (586 euro l'anno) ai lavoratori dipendenti mentre la riforma del Reddito di cittadinanza è stata una mazzata per le famiglie più povere (meno 2.660 euro). (L'HuffPost)

Secondo l’Istat, grazie alla riforma Irpef e alle misure di decontribuzione, 11,8 milioni di famiglie, pari al 45% delle famiglie italiane e al 78,5% di quelle con almeno un lavoratore dipendente, hanno beneficiato di un aumento medio del reddito disponibile pari a 586 euro all'anno. (il Giornale)