Matteo Lepore, l'affondo di Salvini: "Da lui mi sarei aspettato delle scuse"
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"Dopo i delinquenziali attacchi dei soliti centri sociali agli agenti di Polizia, mi sarei aspettato delle scuse dal sindaco di Bologna. Invece si è inventato '300 camicie nere' mandate dal governo… Direi che il sindaco ha qualche problema... Il mio ministero sta proseguendo il proprio lavoro sui progetti che riguardano lo sviluppo della città, come il Passante, ma sono preoccupato per i bolognesi costretti ad assistere a scene di violenza da parte di teppisti di sinistra. (Liberoquotidiano.it)
Su altre testate
Emily Clancy taglia corto sulle dichiarazioni di Matteo Salvini, che aveva chiesto le dimissioni della vicesindaca a seguito della sua presenza in piazza durante la manifestazione dei collettivi – non autorizzata – in risposta al corteo di Casa Pound e Rete dei patrioti. (il Resto del Carlino)
ROMA – “Zecche comuniste”, urla il leader della Lega, Matteo Salvini, all’indirizzo dei centri sociali scesi in piazza a Bologna contro il raduno di Casapound. Le tensioni politiche sfociano negli scontri in strada a Bologna, mentre ricorrono i 35 anni dalla caduta del muro di Berlino (Dire)
Poco prima degli scontri tra polizia e antagonisti, i manifestanti di estrema destra sono arrivati faccia a faccia con il cordone di agenti che doveva tenere separati il corteo di CasaPound e quello antifascista. (La Stampa)
Così la campagna elettorale per le Regionali in Emilia Romagna, al voto tra una settimana esatta, si tinge della lotta tra rossi e neri, e dei rischi di una strumentalizzazione degli scontri in chiave elettorale, tra scambi d’accuse e conta dei feriti, provocazio… (La Repubblica)
"Giorgia Meloni non scambi le richieste di collaborazione per l’alluvione con l’obbedienza al capo. Ho chiesto spiegazioni sulla gestione dell’ordine pubblico e conto di 300 militanti di estrema destra e filo fascisti a Bologna (il Resto del Carlino)
E che accoglie all’occorrenza, come avvenuto sabato scorso, anche sodali di CasaPound. Una realtà che a Bologna, benché con numeri limitati (e con immaginabili difficoltà di convivenza) è presente da diversi anni e, periodicamente, produce manifestazioni più o meno partecipate, ma certamente sempre oggetto di contestazione da parte dei collettivi. (QUOTIDIANO NAZIONALE)