Licia Pinelli è morta: era la vedova dell'anarchico Giuseppe
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È morta a Milano Licia Pinelli, vedova dell'anarchico Giuseppe. Aveva 96 anni. Era nata a Senigallia (Ancona) nel 1928 e si era trasferita, all'età di 2 anni, nel capoluogo lombardo. Lascia le figlie Silvia e Claudia. Nel 2015 era stata nominata commendatore al merito della Repubblica dal presidente Giorgio Napolitano, che nel 2009 l'aveva invitata al Quirinale insieme a Gemma Capra, vedova del commissario Luigi Calabresi, per la Giornata in memoria delle vittime del terrorismo. (MilanoToday.it)
Ne parlano anche altri media
Licia Rognini la verità l’ha sempre saputa e non l’ha mai dimenticata fino a ieri mattina, quando è morta a Milano all’età di 96 anni. «Signora, abbiamo molto da fare!», le disse brusco il commissario Luigi Calabresi al telefono mentre Licia cercava disperatamente notizie. (il manifesto)
Il silenzio può essere più forte delle parole, delle menzogne, dei ritardi, dei sottintesi, dei depistaggi, delle false accuse, dei sogghigni irridenti di chi si credeva improcessabile. (Il Fatto Quotidiano)
Anno dopo anno a Milano sono ancora migliaia le … Lo è stata per poco tempo, poi è diventata una richiesta di verità e giustizia collettiva che non si è mai conclusa. (La Repubblica)
Silvia Pinelli, una delle due figlie, ricorda con queste parole Licia Rognini, che si è spenta all’età di 96 anni. Una donna che ha speso la metà della sua vita per difendere la memoria del marito”. (IL GIORNO)
Ricordiamo la sua vita trascorsa a lottare per un mondo più gusto, a cercare senza sosta la verità per suo marito Giuseppe, uomo libero e vittima, come tanti altri, della strategia della tensione che i neofascisti e le forze atlantiche avevano adottato per fermare i movimenti operai e le rivolte studentesche. (Contropiano)
Per anni ha difeso la memoria di suo marito. Quel ferroviere anarchico, Giuseppe (Pino) Pinelli morto in questura nel dicembre del 1969, caduto dalla finestra del quarto piano durante un lunghissimo interrogatorio per la strage di Piazza Fontana. (Avvenire)