La Cina ha problemi più grossi di Trump
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Cosa succederà ora con la Cina? È probabile che la maggior parte degli investitori internazionali si sia posto questa domanda – assieme ad altre – all’indomani della vittoria elettorale di Donald Trump lo scorso 6 novembre. Proprio nel momento in cui il mercato azionario cinese mostrava segni di risveglio grazie al rinnovato interventismo governativo (il Morningstar China Index ha guadagnato il 23% negli ultimi tre mesi - in euro, all'11 novembre), Pechino cade sotto la minaccia di una nuova guerra commerciale con gli Stati Uniti (Morningstar)
Su altri giornali
Come cambiano i rapporti dell’Occidente con la Cina, dopo l’elezione del nuovo presidente Usa? È l’argomento al centro di “Tg2 Post”, condotto da Manuela Moreno, in onda oggi venerdì 8 novembre alle 21.00 su Rai 2. (Rai Storia)
Mentre i mercati metabolizzano il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, l'attenzione si sta spostando sull’impatto in Asia, in particolare sulla Cina. Le prime valutazioni potrebbero suggerire delle sfide per la regione, con le banche centrali asiatiche (che sono fortemente influenzate dalla politica della Federal Reserve) che potrebbero adottare un atteggiamento di politica monetaria più cauto. (Milano Finanza)
Le esportazioni sono aumentate del 12,7% su base annua, raggiungendo i 309 miliardi di dollari in ottobre, secondo i dati doganali. Pechino – La crescita delle esportazioni cinesi ha raggiunto il livello massimo degli ultimi 27 mesi, a ottobre, poiché gli esportatori si sono affrettati a caricare in anticipo gli ordini in previsione dei potenziali dazi imposti dal presidente eletto Donald Trump (ShipMag)
Riteniamo che la seconda amministrazione Trump possa complicare il quadro macroeconomico di Cina e Asia. (Wall Street Italia)
Il tycoon è la gioia dei produttori cinesi, che attraverso i ninnoli a lui dedicati hanno aumentato le proprie vendite, non curanti del fatto che gli Usa potrebbero presto imporre dazi (Secolo d'Italia)
Xi Jinping, leader della Cina, ha lanciato un avvertimento, neanche troppo velato, nei confronti di Donald Trump, neo eletto presidente degli USA, sostenendo che imponendo dazi sulle importazioni ripeterebbe lo ‘storico passo indietro’ già avvenuto durante il suo primo mandato. (StrettoWeb)