I giovani che dicono «No» allo smartphone
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«Regret». No allo smartphone. È questo il verbo che il New York Times usa per definire una tendenza che si sta affermando Oltreoceano e, in particolare, a New York. I giovani della Mela, infatti, sembra che stiano iniziando a rifiutare i cellulari e i social, o quantomeno a ridurne drasticamente uso e consumo. A sottolinearlo è il giornale americano in un articolo nel quale spiega anche che il 45% dei genitori dei cosiddetti Gen Z «non vorrebbe o non consente di avere uno smartphone ai figli prima delle scuole superiori», ossia non sotto i 14 anni. (Donna Moderna)
Ne parlano anche altri media
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Secondo una recente indagine dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia il 22,1% dei bambini di 2-5 mesi passa del tempo, per circa in media un’ora al giorno, davanti allo schermo, vale a dire davanti a tv, pc, tablet o smartphone (Tecnica della Scuola)
Homepage h2 L’esposizione a schermi e dispositivi digitali inizia ormai fin dai primi mesi di vita, con impatti negativi su funzioni cognitive, gestione delle emozioni e relazioni. Dire di no è possibile, favorendo esperienze di vita vera. (Terra Nuova)
I social media rappresentano un rischio per la salute mentale di bambini e adolescenti, possono contribuire a generare insoddisfazione del corpo, disturbi alimentari, minare il confronto sociale e l'autostima, oltre a innescare reazioni violente e incontrollate. (Italia Oggi)
A lanciare l’ennesimo, fondato, allarme è un libro della giornalista e scrittrice canadese Katherine Johnson Martinko, Bimbi off line. (Il Fatto Quotidiano)