I correntisti spiati vogliono un risarcimento dalla banca

I correntisti spiati vogliono un risarcimento dalla banca
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Sono 3572 i correntisti, appartenenti a 679 filiali, ad essere stati spiati almeno una volta da Vincenzo Coviello. L’ex dipendente, sottoposto a procedimento disciplinare e poi licenziato da Intesa Sanpaolo lo scorso 8 agosto, è ora indagato dalla Procura di Bari per accesso abusivo ai sistemi informatici e tentato procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato. Le indagini erano iniziate il 22 luglio dopo che un correntista, al quale erano stati segnalati dalla banca gli accessi abusivi al suo conto corrente, aveva presentato una denuncia. (Liberoquotidiano.it)

Su altre testate

“Possiamo escludere che sia stata compiuta una attività di dossieraggio o, comunque, che vi sia stata cessione di dati a terzi”. Dalla lettera … (Il Fatto Quotidiano)

Intesa Sanpaolo si scusa e riconosce l’accesso «ingiustificato» ai dati dei clienti per colpa della «grave violazione delle procedure» messa in atto da un dipendente «infedele». (La Gazzetta del Mezzogiorno)

AI clienti, alla banca: ho sbagliato, lo so, ma sono anche certo che tutti i dati da me visionati, non solo non sono stati trasferiti a terze persone ma non sono nella maniera più assoluta tra i miei ricordi». (La Repubblica)

«Io malato e pentito»: Il bancario «spione» e la difesa in extremis prima del licenziamento

È, in sintesi, la versione dei fatti di Vincenzo Coviello, l’impiegato di Intesa Sanpaolo (licenziato l’8 agosto scorso) contenuta in una lettera di contestazione che la banca notificò al 52enne il 4 luglio scorso dopo aver scoperto migliaia di accessi abusivi ai conti correnti di migliaia di clienti. (Il Sole 24 ORE)

Intesa Sanpaolo è formalmente indagata nel procedimento contro Vincenzo Coviello, l’ex dipendente di Bitonto (Bari) licenziato l’8 agosto che nei 26 mesi tra il 21 febbraio 2022 e il 24 aprile scorso ha compiuto 6.637 accessi abusivi ai conti correnti e alle carte di credito di 3. (Il Fatto Quotidiano)

Poi s’è rivolto a uno psicologo: «Non nego che è stato molto difficile tenere a freno questa mia curiosità/compulsività». (Corriere Roma)