La fabbrica Dongfeng in Italia è più vicina

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la Repubblica ECONOMIA

ROMA — Nella corsa all’apertura di una fabbrica per produrre in Italia la pole position è occupata da Dongfeng Motors. Stando almeno a quello che è filtrato, un po’ ad arte, alla vigilia del tavolo auto convocato dal ministro Adolfo Urso. Vertice a cui partecipa anche Stellantis, che ha come primo azionista Exor che controlla anche Repubblica. Riunione nella quale il ministro delle Imprese dovrebbe fare il punto della situazione. (la Repubblica)

Su altri giornali

Dirlo, solo una decina di anni fa, sarebbe stato fantascienza, quando al massimo erano gli imprenditori italiani ad andare a produrre in Cina per sfruttare i “bassi costi della manodopera”. Anche perché, dopo i dazi sulle importazioni di automobili elettriche cinesi posti dalla Ue (per il momento più sulla carta), forse la “vicinanza” a un mercato che si intende invadere (quello europeo delle auto elettriche) rappresenta probabilmente una strategia percorribile e vantaggiosa (anche alla luce di costi di produzione superiori). (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Un sito “che funga da hub per tutta l’Europa”. Un passo avanti e uno indietro, Adolfo Urso prova a spaventare Stellantis e getta sul tavolo la carta cinese. (Il Fatto Quotidiano)

Dopo aver sondato il terreno con diverse case automobilistiche, quasi tutte cinesi, il cerchio sembra sempre più stringersi intorno alla Dongfeng Motors, gruppo statale con sede a Wuhan e considerato tra i big dell’industria automobilistica del Dragone. (AlVolante)

Fabbrica Italia: Governo in trattative avanzate con Dongfeng per un impianto produttivo | Quattroruote.it

La fabbrica potrebbe essere poi un hub per l'esportazione di veicoli cinesi in tutto il resto d'Europa. La cinese Dongfeng Motor Group di Wuhan potrebbe essere la prima casa del Dragone ad aprire uno stabilimento in Italia, secondo fonti della Reuters. (Automoto.it)

Sono in fase avanzata le trattative con l’azienda automobilistica cinese Dongfeng Motors con l’unità di attrazione degli investimenti esteri del Mimit per la realizzazione di uno stabilimento produttivo in Italia che funga da hub per tutta l’Europa. (Il Sole 24 ORE)

Inoltre, lo Stato potrebbe partecipare tramite una partecipazione pubblica di minoranza. Lo scrive la Reuters aggiungendo che il progetto del costruttore cinese potrebbe coinvolgere, tra gli investitori di riferimento, anche imprese italiane del settore della componentistica. (Quattroruote)