Trump style, la reazione suicida alla crisi
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Si moltiplicano le preoccupazioni e anche l’orrore per le nomine dei prossimi ministri che Donald Trump sta annunciando quasi ogni giorno. Una lista di “mostri”, in effetti, che sembra il casting per un film di Tim Burton, ma che non fa ridere. Più La svastica sul sole, diciamo… Trattandosi del governo degli Stati Uniti, naturalmente, mettere certe figure su certe poltrone implica conseguenze ed effetti su molti piani, sia interni che internazionali. (Contropiano)
Su altre fonti
Tuttavia, il fatto che la scelta per un ruolo così delicato sotto il profilo diplomatico sia ricaduta sul senatore della Florida lascia presagire l’intenzione, da parte del presidente eletto, di perseverare in una linea dura nelle relazioni con Pechino, tramite una strategia che, se si guarda alla storia politica del designato capo degli Esteri, potrebbe non limitarsi al protezionismo e condurre al conseguente inasprimento della guerra commerciale in atto tra le potenze occidentali e il colosso asiatico. (L'Opinione)
È difficile guardare alla sua squadra di candidati senza chiedersi se ci troviamo davanti a un atto deliberato di sabotaggio del sistema, una provocazione calcolata per scatenare polemiche e consolidare la sua narrativa di “vittima del deep state”. (LaC news24)
E la scelta di Mike Huckabee – conosciuto per la frase: «Non esiste alcun palestinese» – quale ambasciatore americano in Israele è forse la più parlante: «Lascia presagire quanto già chiaro durante le elezioni, e cioè che le promesse di mettere fine alle guerre in Medio Oriente e in Ucraina non chiariscono il come e a spese di chi», continua Baritono. (Corriere del Ticino)
Sembra proprio che sia così. La nomina di Elon Musk a un incarico speciale per tagliare drasticamente i conti del governo (dipendenti e spese) sommata all’ultima tornat… (La Stampa)
Il via libera di Joe Biden all’utilizzo da parte del presidente Volodymyr Zelensky delle armi Usa per colpire il territorio russo del Kursk &… (L'HuffPost)
Riuscirà Donald Trump a insediare la sua squadra di controversi fedelissimi ai vertici della nuova amministrazione? "La partita è aperta – risponde Gregory Alegi, 61 anni, analista e docente di Storia e politica americana alla Luiss –. (QUOTIDIANO NAZIONALE)