Arcangelo ucciso nei vicoli di Napoli

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INTERNO

Arcangelo Correra, un giovane di appena diciotto anni, è stato tragicamente ucciso all'alba di sabato scorso, colpito da un proiettile alla fronte mentre si trovava in piazza Sedil Capuano, nel cuore del centro storico di Napoli. La vittima, descritta dai familiari come un ragazzo semplice, dedito alla casa e al calcio, era incensurato e non aveva mai avuto problemi con la giustizia. La sua morte, avvenuta in circostanze assurde, rappresenta il terzo omicidio di giovani in soli diciassette giorni, evidenziando una vera e propria emergenza nella città partenopea.

Il proiettile che ha tolto la vita ad Arcangelo proveniva da un'arma appartenente al cugino, un dettaglio che aggiunge ulteriore dolore e complessità alla vicenda. La scena del crimine, ancora segnata dalla segatura utilizzata per coprire le macchie di sangue, è un triste promemoria della violenza che continua a insanguinare le strade di Napoli, nonostante la presenza costante di turisti e visitatori.

Arcangelo aveva festeggiato il suo diciottesimo compleanno solo poche settimane fa, il 25 ottobre, in compagnia degli amici di sempre, alcuni dei quali erano presenti al momento della tragedia. La sua morte ha lasciato un vuoto incolmabile tra i parenti e gli amici, che lo ricordano come un fratello maggiore premuroso e un ragazzo di buon cuore.

La "guerra" tra ragazzini, come viene definita dai media locali, continua a mietere vittime, trasformando le strade di Napoli in un teatro di violenza e dolore. Le autorità stanno indagando per fare luce su questo ennesimo episodio di cronaca nera, cercando di comprendere le dinamiche e i motivi che hanno portato alla morte di Arcangelo.