800 miliardi per la difesa: facile a dirsi, difficile trovarli

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EuNews INTERNO

Nei “dieci giorni che sconvolsero il mondo” di poche settimane fa, iniziati con la cacciata di Zelenski dallo Studio Ovale e dal cambio di passo della politica americana sullo scenario ucraino e non solo, e proseguiti con l’ambiziosa proposta ReArm Europe, subito suggellata dalla spettacolare decisione tedesca di far saltare, con qualche artificio istituzionale, il tetto alla spesa pubblica iscritto in Costituzione per annunciare un piano di investimenti di 1000 miliardi, di cui la metà per la difesa, il Consiglio europeo del 20 marzo doveva rappresentare il punto culminante della comune convinzione a procedere nella direzione voluta. (EuNews)

Ne parlano anche altre fonti

/03/2025 02:00:00 (Tp24)

Secondo le stime elaborate da Oliver Wyman, da qui a cinque anni il bilancio complessivo della difesa in Europa potrebbe arrivare fino a 750 miliardi di euro, con un aumento di circa il 70% sul 2024. Gli investimenti europei nella difesa sono destinati quasi a raddoppiare entro il 2030, anche senza considerare il programma Eu Readiness 2030, com’è stato ribattezzato il Rearm Eu. (Milano Finanza)

Un piano che sarebbe stato meglio titolare poche idee ed anche molto confuse. La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha proposto un nuovo piano da 800 miliardi di euro ReArm Europe di spesa in ambito difensivo, seguito a stretto giro da un libro bianco per la difesa. (Agenda Digitale)

Giornate di azione contro le spese militari 2025: mobilitazione dal 10 aprile al 9 maggio (Rete Italiana Pace e Disarmo)

Lo abbiamo intervistato per porgli qualche domanda sul piano ReArm Europe presentato da Ursula von der Leyen che prevede una spesa di 800 miliardi di euro tra debiti e prestiti. (Contropiano)

È quanto mette in evidenza un report (titolo: “Difesa europea: le commesse per il riarmo mettono alla prova produzione, R&D, supply chain e finanziamenti a breve termine”) di Scope Ratings , agenzia di rating europea riconosciuta dalla Bce, pubblicato mercoledì 26 marzo. (Il Sole 24 ORE)