Istat: "Effetti dei dazi di importanza considerevole per l'Italia"
Articolo Precedente
Articolo Successivo
"La nostra analisi circoscrive la vulnerabilità a un numero contenuto di attività economiche: sono circa 23mila le imprese italiane considerate 'vulnerabili' all'export e circa 4.600 all'import”. Lo ha spiegato il presidente dell'Istituto di statistica, Francesco Maria Chelli, nell'ambito della presentazione del "Rapporto sulla competitività dei settori produttivi", edizione 2025 Le recenti dinamiche di carattere politico ed economico nei rapporti tra Ue e Stati Uniti "rivestono una importanza considerevole" per l'Italia, "perché negli ultimi quindici anni la crescita del nostro sistema produttivo è stata sostenuta prevalentemente dalla domanda estera, a fronte di una domanda interna debole o stagnante. (Sky Tg24 )
La notizia riportata su altri media
ALESSANDRIA – Anche in provincia di Alessandria, territorio dalla spiccata attitudine all’export, aumentano i timori per i dazi statunitensi su diversi beni. Le preoccupazioni riguardano in particolare per i settori italiani e alessandrini dell’acciaio e alluminio, della metalmeccanica, agroalimentare, vini e spirits e per le filiere produttive di riferimento. (Radio Gold)
Essere a metà classifica, talvolta, è più rassicurante: meno patemi da una parte, minori aspettative dall’altra, soprattutto se a livello globale si fanno le guerre dei dazi. Stiamo parlando di export: nei giorni scorsi l’Istat ha pubblicato i dati provinciali annuali e per Brescia, come sappiamo, le cose non vanno benissimo. (Corriere della Sera)
Oggi abbiamo avviato un confronto costruttivo con tutte le parti coinvolte, ci auguriamo di arrivare velocemente a una soluzione condivisa che avvii un nuovo capitolo della strategia nazionale per i dispositivi medici”. (Il Giornale d'Italia)
Con i dazi americani che si muovono al rialzo o al ribasso in funzione delle contromisure adottate dal Paese che li subisce è difficile fare previsioni oltre il breve termine: una situazione letale per i mercati, storicamente avversi all’incertezza alla quale in questo caso si aggiunge la più totale imprevedibilità degli eventi e degli annunci. (Corriere della Sera)
Un trend che non accenna a invertirsi soprattutto per le incognite legate ai principali partner commerciali italiani, la Germania e gli Stati Uniti. Le imprese italiane restano altamente dipendenti dall’estero, sia a livello di export che di import. (Milano Finanza)
Nella manifattura, il fatturato è diminuito del 3,5% su base annua. Tra i settori che hanno registrato variazioni positive e significative, spiccano la farmaceutica (+8,2%), la riparazione e manutenzione di macchinari (+6,5%), altri prodotti manifatturieri (+3,0%) e le bevande (+1,5%), grazie soprattutto alle buone performance delle vendite sui mercati esteri. (Business Community)