PERSONE ANORMALI - Episodio 4 - È riuscita anche a farmi sentire in colpa... Ma mica glielo ho rubato il vestito
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La aveva scopata malissimo, ma pure lì, era stato gentile, ed a suo modo delicato Lei era una tipa elegante. Raramente faceva scenate, preferiva stupirsi della crudeltà altrui e soffrirne a modino. Alessandro Petrocchi la aveva fatta stare male, malissimo. Un turbine di manfrine, violini, macchinone, di cui a lei fregava meno di zero, moine, promessone, paroloni d'Amor, pure qualche fior. Grazie, dei fior. La aveva scopata malissimo, ma pure lì, era stato gentile, ed a suo modo delicato. Poi, da bravo Malessere, sì, molto da copione, si era semidileguato, profuso in invenzioni barocche per darsi alla macchia... ma te credo, dopo quella malascopata, c'era di che vergognarsi eh, e lei era come sempre indulgente, ah questo sì. Quasi lo compativa, per questa sua ritrosia a ripresentarsi. Chiamala ritrosia. Niente messaggi, niente telefonate, niente Instagrammi, lei lo aveva chiamato almeno per sapere se era ancora vivo, dopo qualche giorno. Lui gentilissimo, come niente fosse: ci vediamo, magari stasera? Lei ovviamente per non mandare in rotta ogni minimo senso logico aveva opposto un diniego generico; e da lì di nuovo tripudio di quadriglie, inviti a cena in luoghi sempre più blasé, dichiarazioni tonitruanti di voglia di te (dette meglio, ad onor del vero). La seconda scopata era andata meglio, ma non poi di una tacca significativa: diciamo pure un Vetiver sintetico di laboratorio mass market. Ed anche lì, trovagli scuse, e scusanti, e dei vabbè, e interrogativi sul suo pregresso, se non sulla sua infanzia. Fosse stato almeno un eurobello, ma era un tipo d'uomo viceversa con qualcosa di aramaico, di persianoide, di algido, neanche le piaceva granché fisicamente, poi. Saperlo sposato le avrebbe fatto meno male, ma quando alla terza occasione si era presentato con un godemichet, per poi posizionarselo direttamente nel deretano, per raggiungere, in affanno, quell'orgasmo che con lei non era finora riuscito, ecco che lei aveva finito per sentirsi di merda. Lei. Pensa tu. Fin dove arriva la grazia muliebre, talvolta, il penosauro becero non saprà mai. Ma siccome era un po' una eccezione in un mare di orrendi cafonardi, almen questo, il senso di sconforto fu di per sé granulare e pervasivo, quindi semi-sconfinato. Non c'era stato bisogno di inseguirlo, sto qui. Si era dato di nuovo, per poi tornare alla carica mesi dopo, ma lei esausta aveva, con strana saggezza, soprasseduto. Lui invece, che era un tipo elegante, forse in quei giorni, non è chiara la consecutio temporum ma non importa, era impegnato con una battona di Montecatini. Detta così sembra truce, ma in effetti costei più che donna di facili costumi era un'infame capitalista, ergo prostituta nell'anima, figlia di albergatore e quindi abituata al passo di clientela mista, passata al Private banking per una nota società britannica con sede a Roma. La meschinella si era fatta intortare dalla Jaguar di lui, e dal buon taglio di Tweed. Essendo lui sostanzialmente un nazionalsocialista, o detta meglio: un nazional-socialista, ovvero un neosocialista avverso al capitalismo liberista globalaro, lui si era fatto intortare solo dalla di lei carrozzeria, decisamente firmata Pininfarina. Ma dopo l'intercorso, per giunta fatto all'impronta e vagamente meccanico da parte di lei, lui si era imbronciato e aveva addotto scuse credibili, per mascherare la sconfinata voglia di farla fucilare sulla Piazza Rossa da un soviet di Ostia Lido, se non proprio del Testaccio, dove essa risiedeva, immonda. Lei va a cena da sua mamma, che le prepara i cappelletti di magro in brodo di verdure. Lui a cena da amici in una villetta fuori città, con barbecue all'aperto. Osservando vagamente un cielo stellat (Il Giornale d'Italia)
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