Regime forfettario, cosa cambia dal 2025. Tutte le novità previste dal prossimo anno
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Confermato anche per il 2025 il regime forfettario, la tassazione agevolata per i titolari di partita Iva che, però, andrà incontro ad alcune importanti novità. Alcune delle quali risultano essere in fase di discussione. In linea di principio i titolari di partita Iva che optano per il regime forfettario hanno la possibilità di beneficiare di una flat tax al 5% per i primi cinque anni di attività. L’imposta sostitutiva dell’Irpef passa poi al 15% negli anni successivi. (QuiFinanza)
Ne parlano anche altre testate
Il regime forfettario, pensato per semplificare la gestione fiscale delle partite IVA, si confermerà anche nel 2025 cruciale per molti professionisti e imprenditori. Questi cambiamenti potrebbero rendere il regime ancora più inclusivo e flessibile, rafforzandone l’appello per chi opera con partita IVA. (InvestireOggi.it)
Tra le proposte vi sono anche diverse modifiche al regime forfettario, quasi tutte provenienti dalla maggioranza parlamentare e quasi tutte indirizzate a un potenziamento dell’attuale impostazione generale. (Informazione Fiscale)
Questo sistema, apprezzato per la sua semplicità e convenienza, rappresenta una scelta vantaggiosa per i professionisti e le piccole imprese che soddisfano specifici requisiti. La probabili modifiche attese, in fase di discussione con la manovra di bilancio 2025, potrebbero influire (positivamente) sulle condizioni di accesso. (InvestireOggi.it)
Aprire un’impresa nel 2025: imposte, costi, sgravi fiscali e vantaggi della AI Il periodo che segue l’apertura di una nuova attività si rivela cruciale per il futuro, tanto da incidere notevolmente sul successo o sul fallimento della giovane impresa. (PMI.it)
Ritenere che sia necessario aprire la partita Iva solo e soltanto nel momento in cui si supera la soglia dei 5.000 euro di ricavi annui è un concetto sbagliato. Ma quanto costa effettuare questa operazione? E, soprattutto, cosa si deve fare? Prima di procedere sgombriamo il campo da qualsiasi dubbio. (QuiFinanza)
Per attività saltuarie o occasionali, esiste l’alternativa della “prestazione occasionale”, con un limite di guadagno annuo fissato a 5.000 euro. Condividi queste informazioni su: (Benessere Economico)