La Commissione Ue deferisce l’Italia per lo sfruttamento degli insegnanti precari

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Contropiano INTERNO

Lo Stato italiano sfrutta quasi mezzo milione di insegnanti precari per mezzo di un utilizzo estensivo e abusivo di contratti a tempo determinato e a condizioni di lavoro discriminatorie. Questo è quanto ha affermato, qui tradotto con parole meno politically correct, la Commissione europea, che ha deferito l’Italia alla Corte di giustizia dell’Ue sul tema del lavoro precario nella scuola. Le motivazioni del deferimento “L’Italia”, si legge nel deferimento, “non ha adottato le norme necessarie per vietare la discriminazione in merito alle condizioni di lavoro e l’uso abusivo di successivi contratti a tempo determinato”. (Contropiano)

La notizia riportata su altre testate

In merito alla decisione della Commissione Europea di deferire l’Italia alla Corte di giustizia dell’Unione europea per l’abuso dei contratti a termine nella scuola, il Ministro ritiene fondamentale rivedere il sistema di reclutamento del personale docente. (Ti Consiglio)

Finisce alla Corte di giustizia europea la questione dei supplenti italiani. Si tratta di centinaia di migliaia di precari che ogni anno entrano in classe a far lezione ma senza stipendi adeguati. (leggo.it)

Abuso dei contratti a termine, i sindacati in pressing sul Ministro: “Le chiacchiere stanno a zero. Urge un intervento legislativo concreto per rispondere all’Europa” Di La Commissione Europea ha deferito l’Italia alla Corte di Giustizia UE a causa dell’uso “abusivo” dei contratti a termine e delle condizioni discriminatorie per il personale docente e ATA. (Orizzonte Scuola)

Troppi precari nella scuola, in Puglia 12mila contratti di supplenza: 'La Commissione Europea bacchetta l'Italia'

Roma, 3 ottobre – La gestione della scuola italiana da parte del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara è sotto i riflettori dopo l’ennesima bocciatura, questa volta proveniente dall’Unione Europea. (Informazione Scuola)

Categoria: Personale precario, Reclutamento e Precariato "Non sono purtroppo una novità le questioni su cui, a quanto si apprende dagli organi di informazione, si potrebbe avviare una procedura di infrazione sull’abuso di lavoro precario e sulla discriminazione che subisce chi, lavorando con contratti a tempo determinato, non si vede riconosciuta la progressione di anzianità prevista per il personale di ruolo", così la segretaria Ivana Barbacci sulla recente notizia del deferimento dell'Italia da parte della Commissione Europea alla Corte di Giustizia dell'Ue. (CISL Scuola)

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