Medi Oriente, media: “Il Qatar si ritira dalla mediazione”. E Hamas smentisce: “Cacciati da ufficio? Nessuna richiesta di lasciare Doha”

Medi Oriente, media: “Il Qatar si ritira dalla mediazione”. E Hamas smentisce: “Cacciati da ufficio? Nessuna richiesta di lasciare Doha”
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Il Fatto Quotidiano ESTERI

Prima la notizia, circolata su diversi media, della decisione del Qatar di chiudere l’ufficio di Hamas a Doha, con tanto di richiesta già fatta al gruppo islamico di lasciare il Paese. Poi la smentita di una stessa fonte di Hamas. Il fronte diplomatico a Doha è caldo. Il Qatar, infatti, ha deciso di ritirarsi dalla mediazione per un cessate il fuoco a Gaza e secondo alcuni media israeliani, ha stabilito che l’ufficio di Hamas “non serve più a nessuno scopo”, chiarendo, come riporta l’emittente israeliana Kan Tv, che il gruppo palestinese non è più il benvenuto nel Paese. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altre testate

L'emirato del Golfo, che dal 2012 ospita la leadership politica di Hamas con la benedizione degli Usa, è stato … (L'HuffPost)

Da alcune settimane il movimento radicale palestinese Hamas sta cercando un Paese disposto ad accogliere la sua leadership politica, consapevole delle forti pressioni che il Qatar sta subendo da parte di Stati Uniti, Israele e altre potenze occidentali. (Adnkronos)

L'emirato di Doha si ritira dalle trattative e si prepara ad espellere l'ufficio politico di Hamas in esilio: «Non serve più al suo scopo» (Open)

Medio Oriente: Qatar rinuncia al ruolo di mediatore. Ma è smentita la richiesta ad Hamas di lasciare il Paese

Media, Qatar chiede ad Hamas di chiudere ufficio Doha, richiesta fatta su iniziativa Usa (Il Sole 24 ORE)

L'agenzia ufficiale di stampa libanese ha reso noto che gli attacchi hanno preso di mira tre edifici della città e hanno causato gravi danni ai condomini vicini, precisando che Israele non aveva emesso alcun avviso di evacuazione prima degli attacchi. (la Repubblica)

Secondo il diplomatico le trattative per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi “sono diventati più una questione di politica ed elezioni” sia per Israele che per Hamas, anziché un “tentativo serio di garantire la pace”. (Firenze Post)