Roberto Vecchioni racconta: «Non pensavamo al suicidio di mio figlio Arrigo. Piango da solo di notte»
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Un pilastro del cantautorato italiano capace, con i suoi testi, di incantare ed emozionare. Roberto Vecchioni, 81 anni, è un artista vecchio stampo, un cantautore che ha conquistato generazioni diverse. I suoi brani sono intensi, poetici e raccontano i trascorsi di vita, che per molti aspetti può definirsi assolutamente tormentata. In una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, Vecchioni si è lasciato andare e con trasparenza ha parlato della sua storia. (ilmattino.it)
La notizia riportata su altri giornali
Vale per lui quello che ho scritto in una canzone per Van Gogh: ‘Questo mondo non si meritava un uomo bello come te‘. Era fantastico con i bambini. (Il Fatto Quotidiano)
La genesi di ‘Luci a San Siro’ (compresa la versione cantata nel 1971 da Rossano intitolata ‘Ho perso il conto’), l’amore a bordo della 600 grigio topo della canzone, che parla della montagnetta e non dello stadio, una serata movimentata a Milano (Rolling Stone Italia)
Lo sa bene Roberto Vecchioni, che a quasi due anni di distanza dalla morte del figlio Arrigo, si è confessato a cuore aperto sulle circostanze che hanno portato al suo suicidio. Si può cercare di andare avanti, come meglio si può, aggrappandosi alle piccole gioie quotidiane. (DiLei)
La lunga intervista del "Corriere della Sera" al cantante: «Io e Daria non avevamo mai pensato al suicidio. Qualche notte, quando lei dorme, mi ritrovo a piangere» (Open)
Roberto Vecchioni: “Mia moglie non si dà pace e io piango. Ho le mie colpe per la morte di Arrigo” ROMA – In un’intervista al Corriere della Sera, Roberto Vecchioni ha raccontato alcuni episodi personali, dall’orgoglio per le sue figlie alla perdita devastante del figlio Arrigo. (Dire)
Sono gemelle ma molto diverse, una alta e bionda, l’altra piccola e bruna. Due Babbi alti tre metri ci accolgono in giardino, per la gioia di Amelia e Adelaide, le splendide nipotine nate dalla figlia Carolina. (Corriere della Sera)