Dalla conferenza stampa di Joe Biden di oggi dipende il suo destino: ecco perché

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Corriere della Sera ESTERI

Questa notte, le 00.30 ora italiana, le 18.30 locali, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden avrà gli occhi del mondo puntati su di lui, come ha scritto Gianluca Mercuri nella newsletter «PrimaOra» del Corriere. Parlerà durante la conferenza stampa che chiude il summit della Nato in corso a Washington per celebrare i 75 anni dell'Alleanza atlantica. Potrebbe trattarsi di uno degli eventi più importanti dell'anno: l'occasione per Biden di dimostrare di essere ancora in grado di dare battaglia al candidato repubblicano Donald Trump e di reggere le sorti dell'America fino al 2028. (Corriere della Sera)

Ne parlano anche altri media

«La Nato rimane il forum transatlantico unico, essenziale e indispensabile per consultarsi, coordinarsi e agire su tutte le questioni relative alla nostra sicurezza individuale e collettiva». Nelle prime righe della relazione conclusiva del summit di Washington per i 75 anni della Nato si legge una dichiarazione programmatica che non lascia adito a dubbi sul futuro prossimo dell’Occidente. (il manifesto)

La Nato a settantacinque anni è un’organizzazione in cerca d’autore. Gli Stati Uniti hanno da tempo chiarito di non avere i mezzi e la volontà politica di fare la guerra in Europa per non rischiare di scoprirsi in Asia. (Limes)

La Cina viene definita nel comunicato finale un pericolo per la prosperità e la sicurezza dell’Occidente, e le si intima di abbandonare l’alleanza con la Russia: «Non può facilitare la più grande guerra europea della storia recente senza che questo abbia un impatto negativo sui suoi interessi e sulla sua reputazione». (L'Eco di Bergamo)

L'Italia, l'ombra della Nato e le scelte di mamma America (di M. Teodori)

(di Antonio Li Gobbi ) Con una certa sofferenza, abbiamo recentemente visto a Washington come l’età avanzata e la confusione degli obiettivi possano oggi far apparire inconsistente e disorientato anche chi per decenni è stato un grande protagonista della politica internazionale. (Difesa Online)

Ma dietro le dichiarazioni finali e le buone intenzioni rimane in sospeso l’evidente carenza di direzione strategica (difficile con 32 Paesi), la mancanza di leadership (Biden non pare in grado di assicurarla) e l’incapacità dell’Europa di soddisfare in modo chiaro e deterrente le proprie esigenze di difesa. (Nicola Porro)

Nel 1949, quando il governo di Alcide De Gasperi aderì al Patto atlantico, il mondo era diviso in due blocchi contrapposti che ruotavano intorno agli Stati Uniti e all’Unione Sovietica. Il 75° anniversario della Nato mi stimola a ripercorrere il ruolo che l’Alleanza atlantica ha avuto per l’Italia nella Repubblica. (L'HuffPost)