Nato, il ‘caso Biden’ piomba sul vertice: i leader in imbarazzo

Nato, il ‘caso Biden’ piomba sul vertice: i leader in imbarazzo
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CremonaOggi ESTERI

(Adnkronos) – Joe Biden sotto i riflettori al vertice Nato. Le condizioni di salute del presidente deglli Stati Uniti sono un tema che non può essere ignorato, dopo il flop nel confronto tv con Donald Trump. Il contrasto, scrive Politico, in questo momento non potrebbe essere più netto: iBiden, fragile fisicamente e politicamente, presiede quello che potrebbe essere il suo ultimo vertice Nato in un momento in cui l’Alleanza non è mai stata così forte. (CremonaOggi)

Ne parlano anche altre testate

La prima è il passaggio da Alleanza Atlantica ad alleanza globale, con il varo di una contrapposizione alla Cina mai prima espressa in termini così grintosi e persino minacciosi. (L'Eco di Bergamo)

Lo svolgimento e l’esito del recente vertice dei 75 anni della Nato a Washington mi ha fatto tornare in mente la prognosi sulla “seconda Guerra Fredda” che Johan Galtung, il fondatore dei Peace Studies, gli studi internazionali per la pace ispirati alla triade diagnosi-prognosi-terapia, aveva fatto negli anni 2000, alla luce della “megalomania di avere tutto il mondo come propria sfera d’interesse” da parte di chi si considerava – e si considera – il “vincitore” della “prima Guerra Fredda”. (Il Fatto Quotidiano)

Nelle prime righe della relazione conclusiva del summit di Washington per i 75 anni della Nato si legge una dichiarazione programmatica che non lascia adito a dubbi sul futuro prossimo dell’Occidente. «La Nato rimane il forum transatlantico unico, essenziale e indispensabile per consultarsi, coordinarsi e agire su tutte le questioni relative alla nostra sicurezza individuale e collettiva». (il manifesto)

Russia e domani Cina, missili in Europa… La Nato si fa mondo

La Nato deve farsi mondo e tenere dall’Atlantico al Pacifico l’ordine che gli Usa hanno voluto erigere dopo la seconda guerra mondiale. L’Ucraina è onnipresente, perché è il terreno di scontro con il nemico attuale russo, ma si deve evocare in ogni occasione il «pericolo cinese», giacché Pechino è il nemico futuro designato ed è stata al centro di molti discorsi sui rischi per il futuro dell’Occidente. (il manifesto)

L’Alleanza non è mai stata così compatta di fronte a un nemico esterno. Tanto più se alla Casa Bianca tornerà Trump (24+)

Con una certa sofferenza, abbiamo recentemente visto a Washington come l’età avanzata e la confusione degli obiettivi possano oggi far apparire inconsistente e disorientato anche chi per decenni è stato un grande protagonista della politica internazionale. (Difesa Online)