L'Italia, l'ombra della Nato e le scelte di mamma America (di M. Teodori)

L'Italia, l'ombra della Nato e le scelte di mamma America (di M. Teodori)
Articolo Precedente

next
Articolo Successivo

next
Altri dettagli:
L'HuffPost ESTERI

Il 75° anniversario della Nato mi stimola a ripercorrere il ruolo che l’Alleanza atlantica ha avuto per l’Italia nella Repubblica. Chi scrive non è un esperto di politica militare, ma ha sufficiente confidenza con la nostra storia dell’ultimo secolo per potere proporre alcune valutazioni. Nel 1949, quando il governo di Alcide De Gasperi aderì al Patto atlantico, il mondo era diviso in due blocchi contrapposti che ruotavano intorno agli Stati Uniti e all’Unione Sovietica. (L'HuffPost)

Ne parlano anche altri giornali

(di Antonio Li Gobbi ) Con una certa sofferenza, abbiamo recentemente visto a Washington come l’età avanzata e la confusione degli obiettivi possano oggi far apparire inconsistente e disorientato anche chi per decenni è stato un grande protagonista della politica internazionale. (Difesa Online)

Si è concluso l’ultimo vertice NATO che si è tenuto a Washington. Un incontro che ci ha consegnato due certezze: da una parte la fragilità psichica del Presidente americano Joe Biden e dall’altra la volontà bellicista dell’Alleanza Atlantica. (ByoBlu)

Lo svolgimento e l’esito del recente vertice dei 75 anni della Nato a Washington mi ha fatto tornare in mente la prognosi sulla “seconda Guerra Fredda” che Johan Galtung, il fondatore dei Peace Studies, gli studi internazionali per la pace ispirati alla triade diagnosi-prognosi-terapia, aveva fatto negli anni 2000, alla luce della “megalomania di avere tutto il mondo come propria sfera d’interesse” da parte di chi si considerava – e si considera – il “vincitore” della “prima Guerra Fredda”. (Il Fatto Quotidiano)

Il mondo questa settimana: summit Nato a Washington, economia del Giappone, rapporto Onu sulla guerra nella Rdc

Ma dietro le dichiarazioni finali e le buone intenzioni rimane in sospeso l’evidente carenza di direzione strategica (difficile con 32 Paesi), la mancanza di leadership (Biden non pare in grado di assicurarla) e l’incapacità dell’Europa di soddisfare in modo chiaro e deterrente le proprie esigenze di difesa. (Nicola Porro)

Nonostante un Occidente acciaccato, con lo Zio Sam in crisi, la democrazia che mostra la sua fragilità e le storture del politicamente corretto. Anni dopo la fondazione della Nato si torna alla casella di partenza, ma con una guerra «calda» nel cuore dell’Europa, non più fredda come allora. (il Giornale)

La Nato a settantacinque anni è un’organizzazione in cerca d’autore. Gli Stati Uniti hanno da tempo chiarito di non avere i mezzi e la volontà politica di fare la guerra in Europa per non rischiare di scoprirsi in Asia. (Limes)