Italia Under 19-Norvegia, le formazioni ufficiali: Anghelè e Pagnucco in panchina

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L'Italia Under 19 farà il suo esordio all'Europeo contro la Norvegia. I giocatori di proprietà della Juventus Pagnucco e Anghelè non saranno titolari. Ecco la formazione scelta da Corradi: Italia (4-3-1-2): Marin; Magni, Mane, Chiarodia, Bartesaghi; Ciammaglichella, Lipani, Di Maggio; Zeroli; Pafundi, Ebone. A disposizione: Magro, Anghele, Camarda, Corradi, Harder, Mannini, Pagnucco, Romano, Sia. Norvegia (4-1-4-1): Borsheim; Rosten, Haram, Holten, Andresen; Fauske Helland; Pedersen, Granaas, Hernes, Bang-Kittilsen; Braut. (Tutto Juve)

Ne parlano anche altri media

Oggi l'Italia gioca alle 16:30 contro la Norvegia - metterà in palio non soltanto il titolo di campione d'Europa, ma anche cinque posti per il prossimo Mondiale U20. (Mondoprimavera)

Su Raisport invece la partita è in calendario in differita, stanotte alle 3 e 45 e domani pomeriggio con inizio alle 14,45. (La Stampa)

Esordio nell'Europeo U19 per l'Italia, che gioca la prima partita del suo raggruppamento (in cui le due qualificate accederanno direttamente ai Mondiali) contro i pari età della Norvegia. Negli undici iniziali scelti dal ct azzurro Bernardo Corradi non figura il nome di Camarda, centravanti classe 2008 del Milan molto atteso. (TUTTO mercato WEB)

L’Italia abdica tra le incertezze: gli azzurri devono ritrovare l’identità

Il gioco è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza. Gioca responsabilmente. Europeo Under 19: Italia a quota 1.60 nell'esordio con la Norvegia (Calciomercato.com)

L'avventura all'Europeo giovanile dell'Italia U19 guidata dall'ex attaccante Bernardo Corradi partirà alle 16,30 contro i pari età della Norvegia a Belfast. Gli "azzurrini" sono campioni in carica e in questo torneo vogliono ottenere non solo la conferma ma anche il pass per il prossimo mondiale U20 in programma nel 2025. (ForzaRoma.info)

Quello sfavillante sudario che copriva le nostre piaghe è stato strappato via anche dall’albo d’oro. Sicuramente da quella umida notte palermitana di fine marzo in cui la Macedonia riportò a galla i peggiori incubi e costrinse i campioni d’Europa in carica (l’azzurro, solo pochi mesi dopo, era sempre lo stesso: son balle, i simboli) a saltare il secondo Mondiale di fila e a riscoprirsi deboli, fragili, indistinti. (Tuttosport)