Beko, Calenda accusa Urso di aver mentito agli operai

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ECONOMIA

Carlo Calenda, leader di Azione, ha accusato il ministro dello Sviluppo Economico, Adolfo Urso, di aver mentito agli operai dell'ex Whirlpool, ora Beko, riguardo alle garanzie occupazionali promesse. Secondo Calenda, le prescrizioni che Urso aveva dichiarato come sufficienti a garantire tutti i livelli occupazionali si sono rivelate vaghe e difficilmente attuabili. La chiusura dello stabilimento di Siena, prevista entro il 31 dicembre 2025, comporterà il licenziamento di 2000 operai.

La situazione è particolarmente critica per tre poli produttivi: Cassinetta di Biandronno, a un'ora da Milano, con 940 lavoratori; Siena, con 299 operai impegnati nella produzione di congelatori; e Comunanza, una cittadina tra i Monti Sibillini, dove 320 persone lavorano sulle lavatrici. La chiusura di questi stabilimenti rappresenta un duro colpo per le aree coinvolte, che rischiano di perdere una presenza industriale significativa.

Il presidente della Provincia di Siena, Agnese Carletti, ha convocato un tavolo di coordinamento istituzionale per lunedì 25 novembre alle ore 15, nella sala del Consiglio del Palazzo del Governo della Provincia di Siena. Alla riunione parteciperanno il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, l'assessore all'economia, Leonardo Marras, e vari parlamentari del territorio, tra cui Francesco Michelotti, Silvio Franceschelli e Tiziana Nisini. Saranno presenti anche il presidente della Camera di Commercio, Massimo Guasconi, il presidente della delegazione della Confindustria di Siena, Fabrizio Landi, e i rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl e Uil.

La chiusura degli stabilimenti Beko non solo mette a rischio migliaia di posti di lavoro, ma solleva anche preoccupazioni per il futuro industriale delle aree coinvolte.