Turetta, la difesa esclude premeditazione e crudeltà: «Filippo indeciso, lui voleva tornare con Giulia. Aggressione conseguente a cortocircuito»
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La sentenza a carico di Filippo Turetta dovrà basarsi sul principio di legalità, non influenzata dalla reazione immediata del “crucifige” per l’uccisione di una ragazza straordinaria come Giulia Cecchettin. Lo ha auspicato il difensore dell’imputato, il professor Giovanni Caruso, nel corso dell’arringa con cui ha cercato di convincere la Corte d’assise dell’insussistenza delle varie aggravanti contestate al suo assistito. (ilgazzettino.it)
Se ne è parlato anche su altri media
Omicidio Cecchettin, la difesa di Turetta: “Filippo non è Pablo Escobar, non merita l’ergastolo” Giovanni Caruso, avvocato di Filippo Turetta con Monica Cornaviera, ha chiesto alla corte d'Assie di Venezia - che deve giudicare il reo confesso del femminicidio di Giulia Cecchettin - di considerare come attenuanti l'insussistenza delle aggravanti, della premeditazione, della crudeltà, degli atti persecutori e del rapporto affettivo. (La Stampa)
È la lista che Giulia Cecchettin, il 31 luglio di un anno fa, poche settimane prima di perdere la vita per mano dell'ex fidanzato - per cui il pm ha chiesto l'ergastolo per omicidio - aveva compilato, dopo averlo lasciato. (ilgazzettino.it)
Dopo la richiesta di condanna del pm Petroni, è il turno del legale Giovanni Caruso che vuole scongiurare il carcere a vita per il 22enne (Open)
Non sono presenti in aula Gino Cecchettin, papà di Giulia, e la nonna della vittima Carla Gatto. Gli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviero proveranno a evitare la pena massima per il loro assistito, detenuto nel carcere di Montorio, a Verona. (la Repubblica)
"Insussistenza delle aggravanti, della premeditazione, della crudeltà, degli atti persecutori e del rapporto affettivo". E' quanto ha chiesto la difesa di Filippo Turetta, a processo per l'omicidio di Giulia Cecchettin, davanti alla Corte d'Assise di Venezia. (Tuttosport)
È questa la richiesta formulata dai legali di Filippo Turetta che ora chiedono il riconoscimento delle attenuanti generiche. Al termine di un arringa di circa tre ore davanti alla corte d'Assise di Venezia, l'avvocatessa Monica Cornaviera e il collega Giovanni Caruso contestano la premeditazione, la crudeltà e gli atti persecutori riconosciuti al ventiduenne accusato dell'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin. (Liberoquotidiano.it)