Beko, Cna Picena: "Servono incentivi per garantire investimenti nel distretto e nell’entroterra"

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La Nuova Riviera ECONOMIA

ASCOLI PICENO. La chiusura annunciata dalla Beko a Comunanza mette a rischio non solo i 320 posti di lavoro attivi nello stabilimento, ma anche le migliaia di operatori che ogni giorno mettono la propria professionalità al servizio di un distretto industriale da salvaguardare a ogni costo. La CNA di Ascoli Piceno ribadisce la necessità di un intervento tempestivo per tutelare i posti di lavoro dei dipendenti e di tutte le maestranze attive nel settore degli elettrodomestici, in un processo produttivo che in buona parte coinvolge fornitori esterni all’azienda. (La Nuova Riviera)

La notizia riportata su altri media

Ore 19:13 ... AMANDOLA - Il sindaco Adolfo Marinangeli: «Abbiamo inserito all'ordine del giorno del prossimo consiglio comunale del 25 novembre la trattazione di questo importante punto e la redazione e successiva votazione di un documento, speriamo unitario, a favore della immediata risoluzione del problema» (Cronache Fermane)

Chiamata a raccogliere l’eredità di Whirlpool e a completarne l’opera di dismissione, ultimata con l’esubero annunciato per la fine del 2025 di 1.935 in giro per l’Italia. Ancora 12 mesi e poi lo stabilimento di viale Toselli a Siena resterà un involucro senza anima. (Corriere Fiorentino)

La minaccia è di quasi 2000 licenziamenti (1.935) sui 4.440 occupati, in prevalenza operai. E’ questo che la multinazionale Beko Europe ha comunicato nei giorni scorsi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. (Contropiano)

Beko, chiusura compromette economia di un territorio a rischio. Cna Picena al fianco degli operatori delle aree interne

Situazioni diverse, è chiaro. Perché un conto è Cassinetta di Biandronno, a un’ora da Milano (940 lavoratori) e un conto sono Siena (299, produzione di congelatori) o ancora la più periferica Comunanza, la cittadina tra i Monti Sibillini dove 320 persone sono al lavoro sulle lavatrici. (varesenews.it)

“In Toscana rischiamo di assistere all’ennesimo scempio attuato da una multinazionale, che acquisisce una realtà produttiva e poi decide di chiuderla, in modo brutale e senza nessuna disponibilità di salvezza per nessuno. (gonews)

La CNA di Ascoli Piceno ribadisce la necessità di un intervento tempestivo per tutelare i posti di lavoro dei dipendenti e di tutte le maestranze attive nel settore degli elettrodomestici, in un processo produttivo che in buona parte coinvolge fornitori esterni all’azienda. (picenotime.it)