Processo Pelicot, Fourest: “Per le donne è un colpo al patriarcato e un segno di speranza”
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PARIGI — «È il processo al patriarcato, ma non è il processo a tutti gli uomini», avverte l’intellettuale Caroline Fourest, direttrice del settimanale Franc-Tireur, vedendo nella sentenza di Avignone un segnale che può «dare speranza a tutte le vittime di violenza sessuale». Fourest non vuole entrare nel merito delle pene inflitte ai complici di Dominique Pelicot. «È facile parlare al posto dei g… (la Repubblica)
Su altre fonti
È diventata un simbolo, un’ispirazione per milioni di donne in tutto il mondo. Del processo Pelicot resteranno l’orrore dei fatti e il coraggio di Gisele Pelicot. (Rivista Studio)
Gisèle aveva scelto la luce, quattro mesi fa: le luci delle telecamere, la pubblicità delle udienze, le porte aperte. Non ha voluto cambiare nome Gisèle. (ilmessaggero.it)
Su di lei è stato scritto e raccontato tutto quello che la potenza della sua storia merita, meno si è parlato invece di chi con lei ha condiviso questa tragedia. «Penso ai miei tre figli. (la Repubblica)
«Merci Gisèle» è scritto su uno striscione appeso nella notte sulle antiche mura della città dei Papi. PARIGI — La lettura della sentenza comincia con un po’ di ritardo, nel tribunale di Avignone gremito di giornalisti e militanti. (la Repubblica)
Ma mentre lei ha dichiarato di aver «lottato» anche per le altre vittime di violenza sessuale «dimenticate», in tanti le hanno mandato messaggi ringraziandola per la tenacia. «Penso alle vittime di stupro non riconosciute, le cui storie restano spesso nell’ombra», ha detto Gisèle Pelicot dopo la sentenza che giovedì 19 dicembre ha condannato il marito Dominique alla pena massima di 20 anni per stupro aggravato e vari reati. (Corriere della Sera)
Fotogramma (Avvenire)