Francia. Gisèle ha vinto la battaglia: 20 anni al marito Pelicot, condanne a 50 uomini
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ANSA Durante le udienze, si era spesso detta «distrutta», ma tutti la indicano ormai in Francia come la nuova «portavoce» ed «eroina» della causa delle violenze sessuali contro le donne. Attorniata da giornalisti, Gisèle Pelicot ha accennato persino qualche sorriso, arrivando questa mattina in aula per l’atteso verdetto del cosiddetto "processo degli stupri di Mazan", dal nome del piccolo villaggio del Midi divenuto il teatro dei crimini. (Avvenire)
Se ne è parlato anche su altri media
Dominique Pelicot sedava la moglie Gisele con gli ansiolitici e poi permetteva che decine di uomini reclutati su Internet abusassero di lei. Il mostro di Avignone è stato condannato a 20 anni di carcere per aver commesso e orchestrato gli stupri di massa ai danni della moglie. (Giornale di Sicilia)
Fra i 50 uomini rintracciati e accusati di violenza sessuale, solo una quindicina si sono scusati, gli altri sostengono che il marito diceva che la donna era consenziente ma timida. Tra il 2011 e il 2020 ha drogato e stordito l'allora moglie, oggi ex, Gise'le Pelicot per farla violentare da decine di uomini che convocava attraverso Internet. (Tiscali Notizie)
Dominique Pelicot è stato «dichiarato colpevole» degli stupri aggravati contro l'ex moglie Gisèle Pelicot. Il maxiprocesso shock sugli «stupri di Mazan», che ha squarciato il velo sulla «sottomissione chimica», si è chiuso ad Avignone, nel sud della Francia. (ilmessaggero.it)
Tra loro, scrive il quotidiano francese Le Monde, 41 verranno effettivamente incarcerati, 3 saranno sottoposti a misure di custodia cautelare e 6 torneranno a piede libero per le riduzioni di pena previste o per via del periodo già passato in detenzione. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Il Tribunale di Avignone ha emesso un verdetto che agli occhi di alcuni sembra essere lontano dalla giustizia. A rendere evidente questa frattura sono state prima di tutto le parole dei figli di Gisèle Pelicot, che non hanno nascosto la loro delusione per le pene inflitte agli imputati, da 3 a 13 anni di carcere: “Pene troppo lievi” hanno dichiarato attraverso un membro della famiglia, chiedendo di rimanere anonimi. (Il Fatto Quotidiano)
Alcuni dei 51 imputati tra i 27 e i 74 anni ieri hanno detto di non essere affatto degli stupratori. (il Giornale)