A porte aperte: la presa di parola delle donne
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«Quando ho scelto di aprire le porte di questo processo il 2 settembre scorso, ho voluto fare in modo che la società potesse prendere conoscenza dei dibattiti che vi si sono svolti», ha detto Gisèle Pelicot, al termine del processo di Mazan, «e non ho mai rimpianto questa decisione». La scelta di far svolgere il processo di Mazan a porte aperte era tutt’altro che scontata. Una scelta la cui difficoltà non si può che indovinare, e che ricorda un’altra sequenza giudiziaria che modificò per sempre il modo in cui la cultura dello stupro veniva concepita e combattuta in Francia: quella del processo degli «stupri di Aix-en-Provence» del 1978 (il manifesto)
Ne parlano anche altri media
Delusione, amarezza e anche rabbia. Le reazioni alla sentenza emessa stamattina sul processo sugli stupri di Mazan – con la condanna al massimo della pena per il principale imputato – non sono tardate ad arrivare. (Il Fatto Quotidiano)
Gli altri imputati, tutti colpevoli, hanno ricevuto pene dai 3 ai 17 anni di reclusione. Tra loro, scrive il quotidiano francese Le Monde, 41 verranno effettivamente incarcerati, 3 saranno sottoposti a misure di custodia cautelare e 6 torneranno a piede libero per le riduzioni di pena previste o per via del periodo già passato in detenzione. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
ANSA (Avvenire)
Dominique Pelicot, è stato "dichiarato colpevole" degli stupri aggravati contro l'ex moglie Gisèle, nel processo sugli stupri di Mazan, che si chiude oggi ad Avignone. Cinquantuno gli imputati, accusati di aver violentato la donna drogata dall'ex marito per 10 anni. (Sky Tg24 )
A prescindere dalla sentenza di condanna per Dominique Pelicot e dalla quantificazione della pena, le scelte di Gisèle Pelicot segnano una linea di demarcazione. (Fanpage.it)
Tra il 2011 e il 2020 ha drogato e stordito l'allora moglie, oggi ex, Gise'le Pelicot per farla violentare da decine di uomini che convocava attraverso Internet. Appena entravano in casa Pelicot chiedeva loro di lavarsi e lasciare i vestiti all'ingresso per non lasciare tracce, Gise'le lamentava vuoti di memoria e lividi, ma non riusciva a capire. (Tiscali Notizie)